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Sabato, 27 Aprile 2024
Scuola / Palma di Montechiaro

Palma, la denuncia di un militante del Pd dopo un incontro scolastico: "Minacciato da un parente del boss"

Giuseppe Trovato, aggredito verbalmente al termine di un evento di promozione della legalità da un familiare di Nicola Ribisi, si dice "profondamente amareggiato" pur sottolineando come "nascere in un contesto mafioso non sia una colpa"

l catanese Giuseppe Trovato, militante del Partito Democratico catanese e dei Giovani Democratici, è stato aggredito verbalmente da un parente di un boss mafioso, al termine di un incontro di promozione della legalità svoltosi questa mattina presso l'istituto di istruzione superiore "G.B. Odierna" di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.

Il nome "impronunciabile"

Questi i fatti. "Nel mio intervento durante l'assemblea promossa da ScuolaZoo, che ha coinvolto le classi dell'ultimo anno - spiega Trovato - ho sottolineato la necessità di discostarsi dai valori mafiosi, citando come esempio negativo Totuccio Pace e Nicola Ribisi, entrambi ritenuti esponenti di spicco della criminalità organizzata di Palma di Montechiaro. Ribisi, peraltro, di recente è stato condannato a poco più di 10 anni di carcere nell'ambito dell'inchiesta "Condor". Dopo questo passaggio, ho notato che un gruppetto di ragazzi si era messo in prima fila, per poi avvicinarsi minacciosamente al retro del palco. Ad evento finito, mentre mi accingevo a riprendere l'auto, uno di loro mi ha seguito per poi chiedermi come mi fossi permesso di pronunciare in pubblico il nome di Nicola Ribisi, suo parente, invitandomi con una lunga serie di insulti a lasciare la città".

"Non è una colpa nascere in un ambiente mafioso"

Il vice preside è poi intevenuto per impedire che la situazione degenerasse, insieme agli organizzatori dell'evento. "Non ho sporto denuncia - conclude Giuseppe Trovato - ma questo episodio mi ha profondamente scosso, lasciandomi una grande amarezza. Credo che il giovane in questione non abbia colpe per essere nato e cresciuto in un contesto mafioso. Ma il suo atteggiamento è comunque ingiustificabile".

La condanna del Pd

Sulla vicenda sono intervenuti anche la segretaria provinciale del Pd di Catania, Maria Grazia Leone, e il segretario provinciale di Agrigento, Simone Di Paola. "Le minacce ricevute sono un segnale di estrema gravità. Ci sono posti in cui non ci si è ancora abituati a chiamare i mafiosi con il loro nome. E Giuseppe Trovato ha fatto proprio questo oggi, come fa ogni giorno, parlando di legalità e dignità in giro per le scuole della regione. La giovane età del protagonista dell'aggressione verbale e delle minacce - continuano Leone e Di Paola - rende ancora più disarmante il quadro ed evidenzia il grande lavoro che c'è ancora da fare per scardinare definitivamente la cultura della sopraffazione, che traveste la miseria della prepotenza di malintesi valori. La strada intrapresa da Giuseppe è quella giusta: partire dalla scuola, parlare e dibattere con i giovani, per far crescere forte in loro il rifiuto categorico di ogni forma di mentalità mafiosa e di atteggiamento arrogante".

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