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Mafia Siculiana

Il più grande sequestro di coca della storia, processo da rifare per il "boss dei due mondi"

La Cassazione annulla con rinvio la condanna a 21 anni di reclusione inflitta dalla Corte di assise di appello al settantaduenne Alfonso Caruana

Per Giovanni Falcone era uno dei più pericolosi mafiosi in circolazione. Per anni, soprattutto durante l’infinita battaglia legale per l’estradizione, è stato definito “l’eroe dei due mondi”. Dopo quasi un quarto di secolo, però, la Cassazione mette in discussione la colpevolezza del settantaduenne Alfonso Caruana, nato a Castelvetrano solo perché molti siculianesi, tanti anni fa, sceglievano l’ospedale trapanese per far partorire le mogli. I giudici ermellini hanno annullato con rinvio, accogliendo i motivi del ricorso dell’avvocato Maria Brucale, la condanna a 21 anni di carcere inflitta per il presunto coinvolgimento di Caruana nel più grande sequestro di cocaina della storia italiana - 5466 chili, pura all’88,1% - avvenuto a Borgaro Torinese nell’ambito dell’operazione “Cartagine” che ha disarticolato un vasto traffico di droga dal Sudamerica all’Italia che coinvolgeva quasi un centinaio di persone. Caruana, secondo l’ipotesi processuale che adesso è stata “stoppata” dalla Cassazione che ha imposto un nuovo processo, sarebbe stato l’ispiratore di quella e altre sette spedizioni di droga verso il Piemonte.

Nella vicenda c’entrava a pieno titolo anche la mafia e in particolare quella calabrese. I traffici sarebbero stati, infatti, finanziati dai principali cartelli della ’ndrangheta in una partnership improvvisata con Cosa Nostra. La sesta sezione della Corte di Cassazione, adesso, ha annullato la condanna a 21 anni, inflitta nel febbraio dell’anno scorso dai giudici della Corte di assise di appello di Torino. 

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