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Domenica, 28 Aprile 2024

Il ricordo di "due rivoluzionari della giustizia" nella Valle dei Templi, standing ovation per "L'ultima estate. Falcone e Borsellino 30 anni dopo"

Il presidente della sottosezione agrigentina dell'Anm, Manfredi Coffari: "La lotta alla criminalità è diventata sempre più assidua, ancora si può fare, tanto altro si deve fare, ma i passi fino ad ora fatti sono importanti"

"La morte dei due eccellenti magistrati ha suscitato un'ondata emotiva che ha fatto sentire magistratura e cittadinanza vicine e in simbiosi. Potremmo definirli due rivoluzionari della giustizia per l'ondata emotiva. Sotto il profilo giudiziario e ordinamentale, sono stati fatti passi avanti. La lotta alla criminalità è diventata sempre più assidua, ancora si può fare, tanto altro si deve fare, ma i passi fino ad ora fatti sono importanti". Lo ha detto il pm Manfredi Coffari, a capo della sottosezione agrigentina dell'Anm, durante il momento di commemorazione del giudice Paolo Borsellino, 31 anni dopo la strage di via D'Amelio. Il momento di riflessione e ricordo, svoltosi ieri sera al teatro del Parco archeologico della Valle dei Templi, è stato organizzato infatti proprio dalla sottosezione agrigentina dell'Anm e dal Consiglio dell'ordine degli avvocati presieduto da Vincenza Gaziano. In scena è andata "L'ultima estate. Falcone e Borsellino trent'anni dopo" di Claudio Fava, per la regia di Chiara Callegari. Ad indossare i panni di Giovanni Falcone è stato Simone Luglio, mentre quelli di Paolo Borsellino stati vestiti da Giovanni Santangelo. 

La compagnia è rientrata da pochissimi giorni dall'Algeria dove, in più teatri, hanno, appunto, portato in scena "L'ultima estate. Falcone e Borsellino trent'anni dopo". 

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Apprensione, paura, rabbia, delusione, sconforto. Nonostante la storia dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sia tristemente nota a tutti, anche ieri sera, il pathos di Simone Luglio e Giovanni Santangelo ha dominato mente ed anima di ogni spettatore. Il pubblico, fra cui anche il prefetto Filippo Romano e il procuratore capo reggente Salvatore Vella, è rimasto in silenzio, quasi pietrificato, tutti erano su quel palco – assieme a Falcone e Borsellino – a bere centinaia di caffè e a fumare migliaia di sigarette, trascinati in un turbinio di emozioni contrastanti. Sensazioni che si sono sciolte, quando le luci de “L’ultima estate – Falcone e Borsellino trent’anni dopo” si sono spente, e tutti hanno apprezzato la magistrale interpretazione di Simone Luglio e Giovanni Santangelo che, il 30 luglio, saranno in scena anche a Porto Empedocle. 

"Essere a 'casa' è emozionante, specie alla Valle dei Templi" - ha detto l'attore Simone Luglio - . 

"Forse l'emozione più grande l'abbiamo vissuta alla Corte di giustizia europea a Lussemburgo, però anche la tournée in Algeria è stata bellissima perché abbiamo avuto la riconferma di come questa storia 'parli' ancora oggi non soltanto alla Sicilia, all'Italia e a tutto il mondo" - ha spiegato la regista Chiara Callegari - . 

"Il senso di responsabilità oggi è più forte, più presente, sia come attore che come siciliano" - ha sottolineato l'attore Giovanni Santangelo - . 

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