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Cronaca Palma di Montechiaro

"Se lo devi ammazzare ti metti il passamontagna e vai..", le intercettazioni shock dell'inchiesta sulla faida di Palma

Un cognato di Ignazio Rallo lo esorta a uccidere Salvatore Azzarello per vendicarsi del primo omicidio: "Enrico è morto, il destino era questo... ma se hai i coglioni fai quello che devi fare"

"Enrico è morto, il destino era questo... ma se hai i coglioni fai quello che devi fare.. se hai i coglioni fallo". Le frasi più significative, che spingono gli inquirenti nella giusta direzione, arrivano da un cognato di Ignazio Rallo, arrestato all'alba di ieri con l'accusa di avere vendicato l'omicidio del fratello Enrico uccidendo Salvatore Azzarello.

La scia di sangue, scaturita dal banale furto di alcuni mezzi agricoli da parte dei fratelli Rallo, è collegata. Carabinieri e polizia, coordinati dal pm Alessandra Russo, in un primo momento vanno a sbattere contro quel muro di omertà stigmatizzato dal procuratore Luigi Patronaggio. Dagli interrogatori dei familiari delle vittime non arriva alcun contributo ma al telefono o nelle conversazioni intercettate c'è decisamente meno cautela. Ignazio Rallo, in particolare, viene esortato dal cognato (non indagato) a farsi giustizia da solo.

Lo stesso familiare, perfettamente a conoscenza dei fatti, fornisce ulteriori elementi: il 23 novembre del 2017, commentando l'omicidio di Azzarello e le dinamiche precedenti, svela alcuni retroscena alla moglie. "Ignazio Rallo - scrive il gip Stefano Zammuto nel provvedimento - gli aveva palesato la sua decisione di uccidere Azzarello per vendicare la morte del fratello Enrico".

Il congiunto lo incoraggia a dare seguito alla sua idea. "Se lo devi ammazzare, perchè non lo ammazzi... che minchia mi vieni a dire.. lo devi ammazzare? Ti cali il passamontagna e se hai i coglioni vacci". 
 

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