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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

"Dodici ore di attesa per due punti di sutura", ancora proteste e disagi all'ospedale

La denuncia di Paolo Vaccarello: "Mia madre, anziana e diabetica, è caduta vicino all'ingresso alle 14 ed è stata dimessa in piena notte"

Dodici ore di attesa per applicare due punti di sutura. Ancora proteste e disagi all'ospedale San Giovanni di Dio. A raccontare l'ennesima odissea è un lettore.

"Ieri - racconta Paolo Vaccarello - i miei genitori, intorno alle 14:20 uscivano dall'ospedale dopo una visita ad un parente e mia madre, inciampando è caduta rovinosamente battendo la fronte contro il muretto in cemento di un'aiuola posta nelle immediate vicinanze dell'ingresso. La caduta le ha provocato una ferita importante all'arcata sopraciliare con perdita abbondante di sangue che, naturalmente ha fatto allarmare tutti e due. Recatisi a piedi al pronto soccorso vengono accettati alle ore 14:24 con codice verde e da subito si rendono conto di un elevato numero di persone in attesa. Io intanto seguivo tutto telefonicamente, trovandomi a 1.600 km di distanza da loro, ma venivo aggiornato ogni 1-2 ore da mio padre, evidentemente preoccupato".

Vaccarello aggiunge: "Intanto il sangue non scorreva più ma l'infermiere che ha eseguito il triage ha fatto presente come la ferita necessitava di punti di sutura. Mio padre mi ha descritto una situazione di continui ingressi di pazienti gravi a fronte di 2 soli medici in servizio. Sia chiaro, con queste mie rimostranze non intendo nè sindacare sul codice verde nè sulla professionalità o dedizione del personale medico e infermieristico che ad ogni chiamata mio padre riferiva vedere correre continuamente per cercare di far fronte alle emergenze che continuavano ad arrivare. Il problema grosso però - aggiunge Vaccarello - è che intanto il tempo passava e per mia madre di 74 anni, diabetica, si avvicinava l'ora di cena e delle medicine della sera che non aveva con se, trattandosi di una situazione imprevedibile. Ho suggerito a mio padre di far presente questo aspetto agli infermieri e così ha fatto intorno alle ore 19:00, ma tutto è rimasto come prima ed hanno provveduto a cenare con due merendine acquistate al distributore automatico".

Vaccarello prosegue nel suo racconto: "Finalmente alle ore 21:06 viene visitata dal medico e le vengono applicati i punti di sutura ed inviata a fare la TAC. Successivamente hanno dovuto attendere fino alle ore 2:32 per l'esito e la dimissione da parte di un medico che mio padre ha descritto come molto provato. Ma immagino lo fosse anche lui a 79 anni. So che la situazione dei pronto soccorso italiani è in qualche zona messa anche peggio ma è possibile che ancora oggi dobbiamo assistere e subire passivamente queste situazioni? Anche se le attese sono previste, è normale costringere due anziani a rimanere in attesa e seduti per 12 ore, senza cena e senza medicine? Non è previsto personale per la sala d'attesa eppure i pazienti sono in carico al pronto soccorso e se non sono gli stessi a cercare animatamente gli operatori, distogliendoli dal loro compito mentre corrono tra una stanza e l'altra, vengono lasciati al loro destino".

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