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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Scuole chiuse, il prefetto scrive ai sindaci: "Rispettate le disposizioni governative"

Nel frattempo anche Musumeci fa un passo indietro e revoca parzialmente la sua ordinanza sulle zone arancioni: si torna in classe da domani?

Lezioni in dad nei comuni in zona arancione (e non solo): potrebbe essere arrivata la parola "fine".

Questa mattina ai sindaci è arrivata una lettera del prefetto Maria Rita Cocciufa, con la quale si allegava il decreto del Tar dello scorso 17 gennaio con il quale, in seguito al ricorso di alcuni genitori agrigentini, veniva impugnata e sospesa l'ordinanza del sindaco di Agrigento che attivava la didattica a distanza nelle scuole del capoluogo a causa della diffusione del virus. Un ritorno in classe tra le polemiche e che si scontra oggi con chiarissimi problemi organizzativi.

"Si trasmette per opportuna conoscenza e per le conseguenti valutazioni la recente pronuncia del Tar - dice la lettera -. Al tale riguardo, si richiama nuovamente l'attenzione delle signorie illustrissime al richiamo delle disposizioni governative concernenti lo svolgimento della didattica in presenza e le modalità di gestione dei casi di positività da Covid-19".

Insomma, un vero e proprio invito in piena regola a rientrare nei ranghi rivolto a tutti quei sindaci che al momento hanno mantenuto le scuole chiuse, appellandosi tra l'altro ad una ordinanza della Regione che adesso, non esiste più.

Sì perché se già la giustizia amministrativa aveva chiarito che quanto disposto da Musumeci per i comuni in "arancione" fosse in contrasto con quanto stabilito dalla legge nazionale, con il suo ultimo provvedimento - in vigore da domani - il governatore ha fatto un chiaro passo indietro abrogando l'articolo 2 dell’ordinanza del 7 gennaio scorso che concedeva ai sindaci di comuni, previo parere dell'Asp, la possibilità di chiudere le scuole con didattica in presenza e attivare la Dad.

Quindi, in linea teorica sarà necessario adesso rivedere o ritirare le ordinanze di didattica a distanza, riportando in classe tutti gli studenti della provincia a meno che, e questo non è escluso, l'aumento di contagi dovuto alla variante Omicron non porti alla proclamazione di nuove "zone rosse".

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