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Martedì, 30 Aprile 2024
Violenze / Aragona

"Massacrato dal branco a calci e pugni al volto per campanilismo": condannati due dei nove giovani coinvolti

Il giudice infligge 5 mesi e 10 giorni di reclusione nel troncone abbreviato del processo: la pena sarà sospesa solo se risarciranno la vittima: gli imputati avrebbero picchiato selvaggiamente un diciottenne, provocandogli fratture e gravi traumi, per un banale litigio scaturito dalla rivalità fra Aragona e Comitini

Cinque mesi e dieci giorni di reclusione per i due giovani di Aragona accusati di avere preso parte a un brutale pestaggio, in piazza Umberto I, per ragioni di natura campanilistica, ai danni di un ragazzino della vicina Comitini.

Sono stati inflitti, al termine del processo con rito abbreviato, dal giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, nei confronti di Raimondo Emanuel Farruggia, 21 anni e Gianluca Rizzo di un anno più giovane.

Diciottenne picchiato dal branco: dieci denunce

La pena è leggermente inferiore rispetto ai 6 mesi chiesti dal pubblico ministero Annalisa Failla. Non è stato, tuttavia, concesso in modo automatico il beneficio della sospensione della pena che scatterà solo se risarciranno la giovane vittima che si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Graziella Vella.

Altri cinque giovani imputati hanno chiesto la messa alla prova mentre due sono stati rinviati a giudizio.

L'episodio sarebbe avvenuto nella notte fra il 25 e il 26 settembre del 2021 in piazza Umberto I, ad Aragona, piazza principale del paese. Il ragazzino sarebbe stato scaraventato a terra e colpito con calci e pugni al volto. Il giovane ha riportato fratture e lesioni ossee a entrambe le mani oltre a gravi traumi a cranio, torace e addome ed ecchimosi diffuse. Le lesioni furono refertate dai medici con una prognosi di trenta giorni.

Giovane massacrato in piazza: 9 rinvii a giudizio

La brutale aggressione, secondo quanto è stato ricostruito, è scoppiata dopo una serie di banali battibecchi legati alla rivalità fra i due piccoli centri dell'Agrigentino. Il giovane sarebbe stato prima colpito da uno dei nove giovani che gli avrebbe rotto gli occhiali, poi il branco si sarebbe accanito con violenza quando era a terra.

Il legale dei due giovani imputati, l'avvocato Ninni Giardina, aveva sostenuto l'estraneità alle accuse chiedendo anche che venisse ammessa la testimonianza di un cameriere e un militare che si erano presentati spontaneamente alla polizia municipale per testimoniare che uno dei ragazzini imputati era del tutto estraneo alla rissa. "Era presente in piazza - questa era stata la versione identica dei due testi "spontanei" - ma con certezza posso affermare non ha colpito nessuno".

Pestato dal branco: la difesa ricusa il giudice

Il verbale reso dai due presunti testimoni oculari ai vigili urbani era stato trasmesso al tribunale e il gup Stefano Zammuto, che inizialmente ha trattato il procedimento, aveva deciso di utilizzarlo come "prova atipica".

L'alibi, in particolare, riguardava Farruggia. I due testi, che lo scorso 23 giugno, avevano messo per iscritto la loro versione dei fatti alla polizia municipale dicendo di avere appreso della vicenda giudiziaria solo di recente attraverso gli organi di informazione on line, erano stati convocati per rispondere alle domande di tutte le parti. Il procedimento, però, nel frattempo era stato assegnato al giudice Giuseppa Zampino in seguito al trasferimento di Zammuto al tribunale di Sciacca.

Massacrato dal branco per campanilismo: due rinvii a giudizio

Il gup, quindi, aveva revocato la precedente ordinanza rimandando a casa i testimoni e restituendo i verbali della deposizione alla procura in quanto "trattandosi di giudizio abbreviato la prova non può essere ammessa".
 

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