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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cultura

La "biblioteca Dell'Utri" non si farà, Scarpinato: "Già detto no nel 2021"

L'argomento è stato chiarito durante la seduta dell'Ars di stasera da parte dell'assessore regionale ai Beni culturali

"Il governo della Regione non ha alcuna intenzione di assecondare la proposta progettuale del senatore Dell'Utri di creare una biblioteca a suo nome nella Valle dei Templi".

E' una posizione netta e chiarissima quella assunta stasera dall'assessore regionale Francesco Paolo Scarpinato nel corso dei lavori dell'Assemblea regionale siciliana rispetto all'ormai nota vicenda della "Biblioteca Utriana" da far nascere all'interno dei locali di Casa Morello.

A presentare un atto ispettivo per comprendere cosa fosse intenzione fare da parte della Regione era stata la deputata Dem Valentina Chinnici.

La risposta dell'assessore ai Beni culturali è stata assolutamente netta per quanto getti qualche ombra su quanto avvenuto nell'ultimo anno circa, cioè da quando, in seguito ad una intervista dello stesso ex senatore condannato per concorso esterno in associazione mafiosa era stata rilanciata la sua proposta di donazione di un cospicuo fondo librario alla Regione Siciliana e, soprattutto, la sua speranza di intitolare lo stesso "Biblioteca Utriana".

Secondo la ricostruzione di Scarpinato, infatti, la richiesta risalirebbe al 2020 da parte del fondo librario di Dell'Utri e addirittura al 2021 risalirebbe il "no" da parte del Parco archeologico che sosteneva che questa specifica fattispecie di progetto non era contemplata tra le cose che l'ente parco avrebbe potuto gestire. 

"Emerge inconfutabilmente - dice ancora Scarpinato - che tale iniziativa è stata bloccata fin dalla sua originaria proposta dal Parco Archeologico", mentre prosegue ovviamente il recupero di Casa Morello.

Soddisfatta ovviamente la deputata Chinnici: "Avere una 'Biblioteca Utriana' nella Valle dei Templi, con una donazione di Silvio Berlusconi sarebbe stato, soprattutto negli anni di Capitale della cultura, uno smacco e qualcosa di negativo".

La domanda da farsi tuttavia adesso è: se Dell'Utri aveva ricevuto un "no" formale nel 2021, perché fino ad un mese fa l'ex senatore continuava a parlare di questo progetto come fattibile senza che nessuno lo abbia smentito? 

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