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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute

Caldo record, quanta acqua bere e quali integratori scegliere

L’esposizione prolungata a temperature molto alte mette a rischio la salute, in particolare delle persone più fragili. Il dott. Livio Cortese, geriatra presso il Campus Bio-Medico di Roma, suggerisce alcuni consigli utili su come prevenire le conseguenze del caldo eccessivo

Un’ondata di caldo record sta facendo boccheggiare l’Italia con temperature roventi che superano i 40°C in molte regioni. Al Sud, nelle due Isole Maggiori ed in gran parte del Centro (Roma inclusa) le colonnine di mercurio hanno raggiunto anche i 46/47°C. Colpa dell’anticiclone africano che con la sua massa d’aria calda e molto umida, impedisce alle correnti più fresche di entrare tenendo sotto scacco non solo il nostro Paese ma anche la Spagna, la Grecia, il Sud della Francia e i Balcani.

L’esposizione prolungata a temperature così elevate ed alti tassi di umidità può avere effetti sul nostro organismo mettendo a rischio la salute, in particolare di anziani, bambini e soggetti fragili. Come possiamo difenderci e prevenire le conseguenze negative del caldo? Ne abbiamo parlato con il dott. Livio Cortese, geriatra presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.

Dott. Cortese, qual è la temperatura massima che il corpo umano può sopportare?

"Il corpo umano è "settato" a 37°C (la temperatura interna corporea), la temperatura esterna è di qualche grado o decimo di grado inferiore grazie a meccanismi di termoregolazione (tra i quali rientra anche la sudorazione) che fa sì che i nostri organi vitali lavorino a temperatura costante. Generalmente l’organismo è in grado di resistere anche a temperature maggiori per brevi periodi di tempo, come succede in caso di febbre. Spesso, infatti, blocchiamo l’iperpiressia (febbre molto alta) con gli antipiretici (es. paracetamolo)".

Quali sono i rischi per la salute, e in che modo l’organismo reagisce alle temperature elevate che si sta registrando in questi giorni?

"L’esposizione a temperature elevate compromette l’intero organismo, basti pensare che le manifestazioni cliniche più eclatanti sono dovute alla compromissione del corpo umano. Per esempio, il cervello, composto in gran parte da matrice extracellulare acquosa, si disidrata: motivo per cui il paziente si presenta confuso, disorientato, sino a raggiungere anche lo stato letargico o comatoso. Il rene potrebbe aver difficoltà a depurare il sangue e produrre diuresi, si tende a limitare le perdite idriche che già in questi casi, specie nelle fasi precoci, avremo sotto forma di aumentata sudorazione. Il sangue riduce la parte liquida ("plasma") e aumenta la parte cellulare (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) con conseguente aumento del rischio di trombosi. La disidratazione è responsabile, già di base, di una riduzione della pressione arteriosa, per questo si inizia ad essere stanchi, spossati, astenici. Fin quando l’esposizione a temperature elevate è limitata nel tempo, il corpo umano riesce a fronteggiare alle mutate esigenze, quando invece la temperatura corporea è eccessivamente elevata o lo rimane per troppo tempo questo equilibrio tra attacco e difesa si rompe e si richiede assistenza medica, a volte anche di alto livello, soprattutto se consideriamo i bambini o i soggetti fragili".

Come ha sottolineato, uno dei pericoli più diffusi legati al caldo è la disidratazione. Qual è l’importante funzione che l’acqua svolge nel nostro organismo?

"Il corpo umano presenta un’elevatissima componente idrica, non solo nei liquidi corporei (sangue), ma anche molti organi sono composti principalmente da matrici acquose, basti pensare al cervello. Quando si riduce la quota idrica questi organi e apparati vanno in sofferenza e si manifestano sintomi peculiari di questa caratteristica: la pelle diventa più secca, la disidratazione cerebrale porta a sopore fino al coma, la riduzione della parte idrica del sangue porta ad aumento della frequenza cardiaca, ipotensione e aumento del rischio di trombosi". 

Quanta acqua bisogna bere ogni giorno in estate? E quale tipo di acqua preferire?

"Mi riferisco in particolare ai pazienti anziani: invecchiando tutti perdono il senso della sete. Il consiglio, salvo diversa prescrizione medica che potrebbe avvenire in pochissimi casi, è quello di preparare 3-4 bottigliette di acqua da finire prima di addormentarsi, iniziando al mattino presto senza aspettare di avvertire il senso della sete che, appunto, in alcuni pazienti potrebbe non giungere mai. Il tipo di acqua non è fondamentale, salvo che non ci siano restrizioni di ordine medico che portano a preferire un tipo di acqua rispetto ad un'altra, ad esempio per il contenuto in sali minerali".

Come capire se si è carenti di sali minerali? E, in caso di carenza, quali integratori scegliere?

"Ci sono sintomi attribuibili alla carenza di sodio, potassio, calcio, magnesio, ecc. e il medico saprà individuarli. I sali minerali, o elettroliti, sono dosabili con un prelievo ematico. In geriatria l’integratore “multivitaminico” o arricchito con un pò di tutto non lo amiamo particolarmente: si preferisce potenziare in caso di carenza il singolo elemento deficitario. Potremmo affermare lo stesso per le vitamine: fondamentali e spesso carenti nelle fasce di età più avanzate".

Possiamo idratare l’organismo anche a tavola. Quali sono i cibi da preferire in estate?

"Frutta e verdura sono i cibi maggiormente ricchi in acqua. Un’alimentazione esclusiva non è mai da consigliare, ma se non ci sono divieti per patologie concomitanti (es. diabete), aumentare l’apporto della frutta in estate è un buon consiglio. Se si ha la fortuna di essere in salute, non possiamo demonizzare anche qualcosa di più goloso: il gelato è un ottimo alimento dal punto di vista calorico contenendo proteine del latte, delle uova, zuccheri, ecc. Ogni tanto anche il palato deve gioire". 

Qualche altra raccomandazione per evitare la disidratazione e ridurre i rischi del caldo eccessivo?

"Bere e mangiare bene, lo abbiamo già detto. La protezione solare in zone foto-esposte va sempre mantenuta, non solo in spiaggia, ma anche nelle passeggiatine urbane o in coda ai semafori. La ricerca dell’ombra e del refrigerio va conseguita fuggendo da attività impegnative durante le ore più calde. Uno sguardo particolare a coloro che hanno difficoltà a comunicare i propri disturbi, in particolare bambini piccoli e anziani: guardiamoli più spesso e provvediamo noi ai loro bisogni".

Dott. Livio Cortese, geriatra del Campus Biomedico di Roma

Cortese Livio
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