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Domenica, 28 Aprile 2024
Moda

“Naba Fashion Show 2023”, lo stilista agrigentino Mattia Barbadoro in passerella a Milano e sulla rivista “Vogue”

La sua collezione è stata la prima in ordine di uscita nella kermesse dedicata alle migliori collezioni create dagli studenti del triennio in fashion design del campus meneghino

Dopo aver donato un suo foulard a Drusilla Foer, che l’artista ha poi indossato durante l’esibizione al teatro Valle dei templi l’anno scorso, ora lo stilista agrigentino Mattia Barbadoro raggiunge un altro importante traguardo nel mondo della moda. La sua nuova collezione è stata la prima in ordine di uscita nel corso della sfilata del “Naba Fashion Show 2023” a Milano in zona Navigli: evento che è stato seguito dalla rivista “Vogue”, la numero uno del settore.

Il sogno di Mattia si avvera: realizza un esclusivo foulard e Drusilla lo indossa

La kermesse si è svolta negli spazi della storica piscina di via Argelati a Milano. Sono state presentate le migliori creazioni degli studenti del triennio in fashion design del campus di Milano di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti.

Il centro balneare Argelati che ha ospitato la manifestazione si trova proprio a due passi dalla scuola di moda frequentata da Mattia Barbadoro. 

“Un backstage parzialmente a vista, perché organizzato in una delle due ex vasche della piscina - si legge su Vogue - ha accolto 120 modelli, uno per ciascun look disegnato dai 30 neodiplomati stilisti, scelti da una giuria composta da giornalisti, professionisti, aziende del settore e alunni Naba. Ognuna delle proposte di look ha interpretato il concept ’Human Reload’ definito da Nicoletta Morozzi, Naba fashion design advisor, all’inizio dell’anno accademico, secondo il quale ‘la cultura della moda è connessa al mondo che la circonda e gli outfit diventano un mezzo per dare forma visibile al processo di sviluppo dell’umanità’. Così per la presentazione finale della sfilata, i modelli e danzatori chiamati a presentare i capi sono stati scelti tramite street casting, proprio per rappresentare la varietà dell'umanità. Ciascun modello sfilava salendo dal backstage di una piscina e, camminando a bordo vasca si dirigeva verso la seconda vasca dove si componeva, pian piano che si posizionavano i modelli dopo l'incedere nella passerella, un vero e proprio tableau vivant”. 

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