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Lunedì, 29 Aprile 2024
Televisione

"I fuorionda di Guardì? Sapevano tutti, ma nessuno disse, scrisse, fece nulla"

A raccontarlo su Dagospia è Antonello Piroso che più di dieci anni fa, all'interno del suo programma AhiPiroso su La7, mandò in onda gli audio riferiti al regista Rai e rilanciati in queste ore da Le Iene

"Sapevano. Sapevano tutti. E se non sapevano, in moltissimi avevano capito. Quando? Dopo che avevo trasmesso, più di 10 anni fa (all'interno di AhiPiroso su La7), il famigerato audio di cui si parla in questi giorni, e che stasera sarà riproposto da Le Iene su Italia1": inizia così il lungo commento pubblicato su Dagospia da Antonello Piroso a proposito dei fuorionda di Michele Guardì rilanciati da Le Iene nelle scorse ore. "Patriarcato, misoginia e omofobia in tv" è stato l'annuncio con cui Filippo Roma e Marco Occhipinti hanno presentato il servizio in merito al regista Rai riproposto nell'ultima puntata del programma di Italia 1, ma che, come raccontato dal giornalista ex direttore del Tg La7, sarebbe già stato noto a molti. 

Commenti sessisti e omofobi in tv: ecco il servizio de "Le Iene" su Michele Guardì

"Capirono dirigenti televisivi di tutte le emittenti, conduttori, giornalisti, cronisti tv e perfino austeri critici. Sapevano. Capirono. Ma nessuno disse, scrisse, fece nulla" si legge ancora nel pezzo che ricostruisce la vicenda datata 2010, quando qualcuno fornì a Piroso il materiale in questione. "Qualcuno dei Fatti vostri aveva registrato Guardì ovviamente "a sua insaputa", ricorda ancora il giornalista che decise di mandare in onda l'audio distorcendo la voce per renderla non immediatamente riconoscibile e bippando le parolacce. "Non ci fu nessuno che, prestando orecchio, non arrivasse alla conclusione: Ma questo è Guardì" prosegue ancora Piroso: "Me lo dissero esponenti di altri reti tv (a quelli di Rai e La7 si unirono quelli di Mediaset e di Sky): "Ma è Guardì, dai, ammettilo". Fino a un altro dirigente Rai che mi confessò, come se niente fosse: 'Ma noi lo sapevamo già'. Il colmo fu raggiunto dal componente della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, che mi domandò ufficiosamente come mi sarei comportato se fossi stato convocato per un'audizione. Risposi che davanti alla richiesta di un organismo parlamentare ero pronto a consegnare l'originale ma non a esplicitarne la provenienza".

La reazione di Michele Guardì

Michele Guardì ha subito commentato i fuorionda che lo riguardano anche per gli insulti rivolti a Giancarlo Magalli. "Il servizio de Le Iene su di me? Niente di che! Cose vecchie, non ha rilievo per me. Sono assolutamente tranquillo" ha detto il regista e autore Rai a Tv Blog: "È una cosa pretestuosa, tirata fuori perché non hanno nulla da fare. Ho detto a Filippo Roma (l'inviato de Le Iene che lo ha intercettato e intervistato, ndr): 'Lei quando tornerà a casa stasera, dirà: ho stalkerizzato Guardì'. E allora?".

In merito alle accuse di essere "sessista" e "omofobo" Guardì ha replicato sicuro: "Loro hanno montato vecchie cose, montando in fila cose che in 5.600 puntate si possono dire. Ma sono cose vecchie. Dicono che sono sessista? È una sciocchezza, non è basata su nulla di serio. Non mi crea nessun problema con la Rai. Nelle mie redazioni l'80% è donna. Io con le donne sono non rispettoso… di più!". 

Fonte: Today.it

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