Siccità, alla diga Castello mancano 10 milioni di metri cubi d'acqua: le campagne di Ribera rischiano di rimanere a secco
I cambiamenti climatici e i sempre più frequenti periodi di penuria d'acqua dovrebbero indurre la classe politica a rivedere il sistema di approvvigionamento idrico
Il problema della siccità potrebbe ulteriormente intensificarsi nei prossimi mesi e se da un lato i cittadini stanno già fronteggiando la crisi dovuta al piano di razionalizzazione attuata dal gestore Siciliacque nei 93 comuni serviti e che sono compresi tra le province di Agrigento, Caltanissetta, Trapani e Palermo, dall'altro lato il livello attuale degli invasi potrebbe realmente mettere a rischio la campagna irrigua per le produzioni agricole. La diga Castello di Bivona, ad esempio, nel 2023 ha raggiunto una portata di circa 19 milioni e 600 mila metri cubi d'acqua, ad oggi giovedì 21 marzo, nel bacino idrografico sono presenti solo 9 milioni di metri cubi che, per rendere l'idea, corrispondono al fabbisogno medio annuo del comparto agricolo del solo comprensorio di Ribera. Per cittadini e agricoltori si prospettano dunque tempi duri e la speranza di tutti, non può non essere legata che alle condizioni climatiche che però, almeno per le prossime settimane, non prevedono precipitazioni sull'agrigentino. I cambiamenti climatici e i sempre più frequenti periodi di siccità dovrebbero indurre la classe politica a rivedere il sistema di approvvigionamento idrico che, per assicurare il fabbisogno, potrebbero maggiormente sfruttare anche il più grande dei bacini disponibili, ovvero il mare.