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Riceve un rene da un semisconosciuto, l'empedoclino: "E' un gesto che non è di questo mondo"

Dall'ospedale dove è ancora ricoverato, Guglielmo Trapani ribadisce: "Per me è ricominciata una nuova vita, possa essere un esempio di Natale per tante persone”

Spesso ci si interroga sull’esistenza degli angeli custodi, entità legate alla tradizione cristiana che accompagna ogni persona nelle difficoltà quotidiane. Per Guglielmo Trapani, empedoclino, che da dieci anni vive e lavora in Brasile, non solo il suo “angelo” esiste, ma ha anche un volto, un nome e un cognome.  Si tratta di Rodrigo Maciel da Silva, giovane ufficiale della polizia militare brasiliana.

Il miracolo di Natale: empedoclino riceve un rende da un poliziotto semisconosciuto

Guglielmo, è affetto da una grave patologia renale, conosce Rodrigo ad un corso ed è lui stesso, dal Brasile, a raccontare ad AgrigentoNotizie la sua incredibile esperienza.
“Due anni fa – dice Gugliemo Trapani ad AgrigentoNotizie -  un problema renale genetico che avevo è peggiorato fino a portarmi di avere bisogno della dialisi, tre volte alla settima con ogni sessione da quattro ore. Nel luglio scorso – aggiunge -  durante un corso, ho avuto la fortuna di avere come compagno di banco, un poliziotto militare che mi ha conosciuto. Ci siamo scambiate informazioni sulle nostre vite e ha deciso di donarmi un rene. E’ una persona che non è di questo mondo. E’ un gesto che, al giorno d’oggi, non è di questo mondo e che ce ne dovrebbero essere tanti. L’operazione – dice ancora dal letto dell’ospedale -  è stata eseguita mercoledì 11 dicembre, Rodrigo è già a casa e sta bene. Io sono ancora in ospedale ma il mio nuovo rene brasiliano ha iniziato a funzionare immediatamente, sta andando benissimo, tutte le funzionalità renali  sono già ottime e quindi, per me, è ricominciata una nuova vita. Che questo possa essere un esempio di Natale per tante persone”.

Empedoclino riceve il miracolo di Natale

Il ritorno a casa di Gugliemo è previsto per la giornata di domani, mercoledì 18 dicembre, sette giorni dopo l’intervento che gli ha ridato speranza e che legherà per sempre la sua vita a quella del suo angelo custode, in questa toccante storia che è realmente un miracolo di Natale. 
 

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