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"Truffa via web anche ai terremotati", parte udienza preliminare per sette

Gli imputati avrebbero finto di mettere in vendita su subito.it oggetti di ogni tipo a prezzi stracciati

Truffe di ogni tipo senza scrupoli, in una circostanza la vittima sarebbe stata persino un sopravvissuto del terremoto di Amatrice al quale la presunta banda avrebbe fatto credere che poteva acquistare una roulotte a un prezzo stracciato. Gli oggetti messi in vendita sul web a costi modici sarebbero stati tantissimi e di ogni tipo, per le trattative si usavano schede telefoniche temporanee e dopo il pagamento dell’acconto il venditore spariva e il numero che era stato utilizzato per le trattative veniva cancellato.

Trentatrè le presunte truffe riuscite: a distanza di sei mesi dall’operazione dei carabinieri “Pacchi.it” la vicenda approda in aula per l’udienza preliminare. Sette gli imputati nei cui confronti il pubblico ministero Federico Panichi, prima di rientrare alla Procura di Palermo visto che ad Agrigento era stato applicato in sostituzione di una collega in maternità, ha chiesto il rinvio a giudizio. A decidere se disporre o meno il processo, sempre se i difensori (fra gli altri gli avvocati Francesco Lumia, Antonio Ragusa e Salvatore Graci) non chiederanno l’abbreviato o il patteggiamento, sarà il gup Alessandra Vella. Il primo passaggio in aula era previsto per ieri ma c’è stato un problema legato alle notifiche che ha fatto slittare tutto all’udienza del 5 aprile. In questa circostanza la difesa potrà comunicare la strategia processuale. 

Gli imputati, tutti licatesi, sono: Alessandro Bianchi, 26 anni; Samanta Cicatello, 29 anni; Cristoforo Famà, 34 anni; Daniela Giannone, 41 anni; Antonina Parroco, 41 anni; Giuseppe Romano, 24 anni e Angelo Trupia, 47 anni. Lunghissima la lista dei presunti truffati, qualcuno ieri era già pronto a costituirsi parte civile (uno di loro ha dato mandato all’avvocato Davide Casà) ma alcune mancate notifiche hanno fatto slittare l’udienza al 17 gennaio. Il personaggio chiave dell’inchiesta viene individuato in Famà: il trentaquattrenne, l’8 giugno, giorno in cui è scattata l’operazione dei carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza firmata dal gip Alfonso Malato, è finito ai domiciliari. Gli inquirenti lo definiscono "Il promotore ed organizzatore del sodalizio”. Obbligo di dimora, invece, per Parroco, Cicatello e Trupia. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, infine, per Bianchi, Giannone e Romano.

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