L'omicidio dell'agricoltore di Canicattì, Minardi: "Fatti di sangue dovuti a colpi di testa"
Al commissariato di polizia di Canicattì, inquirenti e investigatori hanno incontrato i giornalisti
Il sostituto procuratore della Repubblica, Paola Vetro, assieme al dirigente del commissariato di polizia di Canicattì: Cesare Castelli, al dirigente della Squadra Mobile di Agrigento: Giovanni Minardi e al comandante della compagnia carabinieri della città dell'uva Italia, il capitano Luigi Pacifico, hanno illustrato i dettagli dell'attività investigativa congiunta che, ieri, ha portato all'arresto di Carmelo Rubino, 68 anni di Canicattì, accusato dell'omicidio del coetaneo Vincenzo Sciascia Cannizzaro.
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"Nell'arco di poche ore - ha spiegato il vice questore Cesare Castelli, dirigente del commissariato, - è stato individuato l'autore di questo efferato delitto, il coordinamento della Procura della Repubblica ha reso possibile questo brillante risultato di polizia e carabinieri". L'omicidio dell'agricoltore 68enne è maturato nell'ambito dei dissidi per una servitù di passagio, movente simile ad altri due delitti verificatisi - negli ultimi anni - ad Alessandria della Rocca e a Favara.
"Diatribe sui confini e problemi di vicinato, nell'Agrigentino si uccide per il nulla"
"Registriamo con amarezza - dice ai microfoni di AgrigentoNotizie il dirigente della Squadra Mobile, Giovanni Minardi, - per motivi veramente banali, agricoltori arrivano a questi gravi atti di sangue per dei colpi di testa". "Le indagini - ha invece dichiarato il comandante della compagnia dei carabinieri di Canicattì, capitano Luigi Pacifico, - sono ancora in corso per ricostruire l'esatta dinamica dell'omicidio. Alle attività lavorano anche i militari della sezione Investigativa scientifica di Agrigento e del Ris di Messina".