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Lunedì, 29 Aprile 2024
I rumors

Giunta comunale, il rimpasto è congelato: Micciché "ostaggio" dei veti palermitani

Il primo cittadino ha più volte tentato di rimescolare le carte della propria amministrazione, ma senza successo: adesso però le spinte arrivano anche dal Consiglio comunale

Di posizioni pubbliche, dichiarazioni ufficiali, non c'è traccia. La questione però è da mesi al centro dell'agenda politica del sindaco Franco Micciché e dei suoi collaboratori più stretti. Il rimpasto della compagine amministrativa di Agrigento, infatti, in alcuni momenti è apparsa come davvero dietro l'angolo, così come l'estromissione di alcuni assessori nei momenti più "critici".

Tutto però si è finora sempre sciolto come neve al sole quando, nella vicenda, sono intervenuti referenti politici di altro livello che hanno finora ribadito un concetto: nessun azzeramento, nessun cambiamento nella squadra di governo. Almeno, per ora.

Questo nonostante la volontà, appunto, del primo cittadino di cambiare la giunta per recuperare equilibri anche in Consiglio comunale (il calvario per l'approvazione dello statuto della fondazione per la gestione dei progetti di Capitale della cultura è un esempio palese) o per punire alleati meno fedeli (e anche in questo caso le vicende riguardano Capitale della Cultura, ma anche la gestione di iniziative pubbliche).

Il copione è sempre lo stesso: tutto si ferma perché da Palermo arrivano i "No". Ed è lo stesso Micciché ad aver indicato questi veti incrociati come motivo dello stop ad ogni forma di ri adeguamento della giunta.

Uno stallo che piace a pochi, in terra agrigentina, soprattutto perché non risponde alla necessità di stabilire nuovi equilibri in aula "Sollano", dove i numeri della maggioranza si vanno sempre più restringendo e soprattutto prendendo atto del fatto che l'Amministrazione necessiterà un rilancio ad un anno e mezzo dal voto e a meno di un anno dal 2025 di Capitale della Cultura.

Ad esempio, da tempo si valuterebbe la nomina di un assessore per conto di una "frangia" dell'area autonomista nata in seguito agli scontri consumatisi in aula. E poi ci sarebbe da rappresentare uno dei gruppi più numerosi, quella DC che attualmente ha 4 voti e nessun componente in Giunta. Tutto bloccato, appunto, perché vietato da Palermo, con Micciché che da uomo di partito rimane in silenzio ad attendere che siano altri a decidere per lui. E non sarebbe nemmeno la prima volta. 

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