Amministrative, dopo lo scioglimento Camastra riparte: 2 i candidati
Presentate in Municipio le liste degli aspiranti consiglieri comunali. Ecco chi sono
Angelo Cascià e Dario Gaglio. Sono loro i due candidati a sindaco di Camastra e hanno già presentato le liste in Municipio. Cascià è schierato con la lista civica "Da sempre per Camastra". Mentre Gaglio concorre alla tornata elettorale con la lista "Progetto Camastra".
Lista civica “Da sempre per Camastra” – candidato sindaco Angelo Cascià
Angelo Cascià è stato già sindaco di Camastra, prima che arrivasse lo scioglimento del consiglio comunale per presunte ingerenze mafiose.I candidati al consiglio comunale sono: Biagio Luca Allegro, Salvatore Averna, Cinzia Costanza, Giusi D’Alessandro, Salvatore Di Franco, Biagio Morgante, Alfonsa Scanio, Carmela Sutera Sardo, Luigi Terrana, Vincenzo Urso. Assessori designati: Giovanni Burgio e Lillo Farruggio.
Lista "Progetto Camastra" - candidato sindaco Dario Gaglio
I candidati al consiglio comunale sono: Francesca Agueci, Loredana Brunco, Salvatore Colli (detto Totò), Giovanni Contrino, Antonino Costanza (detto Antonio Lampo), Simona Costanza, Luca Farruggio, Maria Manzone (detta Rosaria), Alison Polizzi (detta Elison) e Giuseppe Scopelliti. Assessori designati: Calogera Messina e Myriam Gaglio.
L'intervento dei legali di Cascià: "Scioglimento consiglio? Non a causa sua"
"L’ex sindaco Cascià e il vice Vincenzo Urso non possono essere responsabili dello scioglimento del consiglio comunale". Lo precisano, con una nota, i legali del candidato, gli avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza.
"L’inchiesta Vultur - aggiungono - ha erroneamente indotto il ministero dell’Interno alla formulazione di una proposta di incandidabilità nei confronti del sindaco e del vice sindaco di Camastra in carica nel 2018. L’errore compiuto risiede nell’avere messo in relazione tale inchiesta e l’Amministrazione comunale. Tuttavia, risulta comprovato come non vi sia alcun nesso tra le due cose, e come l’Amministrazione Cascià abbia gestito in maniera brillante il Comune di Camastra".
Rubino e Valenza aggiungono: "Innanzitutto deve ricordarsi che è lo stesso decreto di scioglimento del Consiglio comunale ad avere chiarito che gli accertamenti compiuti dalla Prefettura non hanno consentito di rilevare elementi da cui dedurre univocamente lo stato di infiltrazione, e che pertanto non erano emerse situazioni di palese violazione della legge nella gestione della macchina burocratica comunale. A ciò si aggiunge il fatto che il Tribunale civile di Agrigento ha ampiamente accertato la radicale infondatezza di tutti gli elementi messi in evidenza dalla proposta di scioglimento del comune".