Cua, consiglieri di Forza Italia: "Giunta taglia il contributo del 70 per cento"
Non si fermano le polemiche dopo l'uscita dal Consorzio universitario di Agrigento dei Comuni di Sciacca e Ribera
Non si fermano le polemiche dopo l'uscita dal Consorzio universitario di Agrigento dei Comuni di Sciacca e Ribera. Tornano sulla vicenda i consiglieri comunali di Agrigento, Giovanni Civiltà, Pasquale Spataro, William Giacalone e Calogero Alonge, di Forza Italia, rispondendo a quanto dichiarato ieri dal consigliere Pietro Vitellaro.
“Un consigliere comunale di Agrigento, della maggioranza, - scrivono - ieri ha puntato il dito del rimprovero contro i Comuni di Ribera e Sciacca, rei di essere fuoriusciti dalla compagine societaria del Consorzio universitario di Agrigento. E il consigliere ha vantato l’amministrazione Firetto, che, invece – parole testuali del consigliere - ‘sul Consorzio universitario, e sulla cultura, non cede di un millimetro’. Non è vero: come risulta dal bilancio di previsione 2017-2019 proposto dalla Giunta e adesso sotto esame del Consiglio, l’amministrazione Firetto mantiene lo stesso contributo al Consorzio universitario per il 2017, ma lo riduce del 70% nel 2018 e nel 2019”.
Alle dichiarazioni dei consiglieri di Forza Italia, risponde il presidente del Consorzio universitario di Agrigento, Giovanni Di Maida, che afferma: “Mi corre l’obbligo di precisare che tale riduzione è stata concordata dal Consorzio universitario, ovvero dall'ex presidente Armao e da me stesso, in ragione delle difficoltà economiche in cui versa il Comune di Agrigento, e nella considerazione che le minori entrate, già a decorrere dal 2018, saranno compensate dalle maggiori entrate per il Consorzio Universitario derivanti da una parte delle rette che saranno introitate grazie ai nuovi corsi di laurea attivati".
"Inoltre, - aggiunge Di Maida - proprio in previsione dei nuovi corsi di laurea, tenuto conto che presso il plesso di via Quartararo non vi è più disponibilità di aule, si è convenuto con il Comune di Agrigento di utilizzare il Palazzo Tomasi con notevole risparmio di risorse da parte del Consorzio che, diversamente, avrebbe dovuto ricorrere a nuovi affitti”.