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Sabato, 27 Aprile 2024
Formazione

Come intraprendere la professione del camionista

E' un lavoro duro e che richiede tanta concentrazione, ma ecco i primi step da fare per diventare trasportatori di professione

Se siete aspiranti camionisti, non è facile districarsi nel ginepraio di leggi e leggine che regolano la professione, anche perché tante sono novità recenti, come l’obbligatorietà della CQR o l’introduzione della patente C1, un modo per mettere mano su un camion già a 18 anni. Ecco tutto quello che c’è da sapere o da spiegare a figli e nipoti, aggiornato al giorno d’oggi. Ormai la patente C non basta più e serve anche la CQC che però, assieme alla nuova C1, permette di salire in cabina già a 18 anni. 

La tanto agognata patente C, quella che serve per guidare i camion, nella maggior parte dei casi non è più sufficiente per fare il camionista: basta infatti per il trasporto cose in conto proprio, ma non per il trasporto professionale, che richiede la cosiddetta CQC, una carta di qualificazione del conducente che può essere presa anche a 18 anni e che permette di superare le limitazioni di tonnellaggio altrimenti imposte dalla patente C1 (introdotta il 19 gennaio 2013), l’unica che si può conseguire alla maggiore età, altrimenti tocca aspettare i 21 anni.
Sia la C sia C1 richiedono di possedere già la patente B, eppure tocca rifare sia l’esame teorico sia quello pratico, perché ovviamente le competenze richieste sono molto diverse. Tutte le patenti per il trasporto merci hanno validità della durata di 5 anni fino al compimento dei 65 anni.
Dopo i 65 anni, chi ha la patente C1, C1E e C deve rinnovarla ogni due anni presso la commissione medica locale; dopo questa età chi ha invece la patente CE può guidare autotreni e autoarticolati solo fino a 20 tonnellate di massa complessiva a pieno carico ed è costretto a rinnovarla ogni anno, fin a 68 anni, dopodiché  viene automaticamente declassata a patente C.

Competenze specifiche

Lo sappiamo tutti che guidare un camion non è come guidare un’auto, ed ecco perché ci sono esami specifici ed è stata resa obbligatoria la CQC. A stabilire i parametri degli esami è il nostro Ministero dei Tra- sporti, che lo fa in base alle direttive europee (2006/126/CE).
Già l’esame teorico è impegnativo, perché sono richieste conoscenze amplissime non solo sulle norme della circolazione stradale e sulla sicurezza, con particolare attenzione agli utenti deboli della strada, ma anche su tutto ciò che riguarda formalità amministrative e documenti necessari per la circolazione dei veicoli, disposizioni specifiche per le categorie del trasporto merci e persone, sia a livello nazionale sia a livello internazionale, lettura delle carte stradali e pianificazione del percorso, e così via.

Immancabile la richiesta di conoscenza di questioni tecniche, dalle nozioni sul funzionamento dei motori a combustione interna, sui liquidi, sul sistema di alimentazione, sull’impianto elettrico, sulla trasmissione, alle informazioni sui dispositivi di limitazione della velocità, sul posizionamento e l’ancoraggio del carico, sulle attrezzature di movimentazione del carico stesso, oltre alla capacità di riconoscere guasti a sterzo, sospensioni, freni, pneumatici, luci e indicatori di direzione, e tutto il resto.

Patente C e CQC

Purtroppo non sempre basta la patente; sembra strano ma è così. L’attività di conducente professionale è stata fortemente disciplinata da parte della Comunità Europea e quindi per guidare camion vi sono casi in cui è sufficiente la patente e altri no.

In breve, se la mansione prevalente è quella di autista bisogna possedere anche la CQC merci.

La sola patente C è sufficiente nel trasporto merci in conto proprio quando il conducente non è un autista di professione, ma la sua attività prevalente è diversa dalla guida. Inoltre, non è obbligatoria la CQC per i titolari dell’impresa.

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