"Mediterraneo di civiltà e di pace”, un convegno internazionale per festeggiare "Multaqa"
Si terrà ad Agrigento, il convegno che nei giorni di 25, 26, 27 maggio riunirà un selezionato parterre di studiosi, politici, economisti, storici, provenienti da molte parti del mondo, che discuteranno di diversità culturale, pace, civilizzazione, umanità, etica.
L’occasione è il ventennale della “Multaqa”, dall’arabo “incontro aperto e amichevole”, conferenza internazionale del Mediterraneo, che si ripete da molti anni in vari luoghi del mondo e che vede la presenza anche delle figure di riferimento per il pensiero dell’Islam, dell’Ebraismo e del Cristianesimo.
Proprio ad Agrigento, nel 1998, si era tenuta la prima edizione, ed è in questa città che torna, per rilanciare temi importanti e attuali, attraverso i quali poter immaginare e progettare una pacifica convivenza e fratellanza di genti.
Il convegno, che durerà tre giorni, è realizzato dalla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, in collaborazione con il Centro Mediterraneo dell’Unesco di Valencia, ed è realizzato con il patrocinio dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, su autorizzazione del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. L’organizzazione è di Civita Sicilia.
Afferma Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale ed anima di questa edizione del Convegno: "A venti anni dalla Multaqa che si è tenuta ad Agrigento dal 17 al 20 settembre 1998 ho ritenuto, essendo stato Presidente Delegato per l’Italia del Consiglio Mediterraneo della Cultura dell’Unesco, ed avendo ricevuto nel 2014 il prestigioso Premio Unesco – Valldigna, di suggerire all’amico Girones di celebrare quest’anno la Multaqa nuovamente nella città di Agrigento. L’accoglienza di questa mia proposta è testimoniata dalla qualità dei relatori che hanno manifestato, con la loro adesione, la condivisione di questo mio progetto. Il primato civilizzatore e unificatore del Mediterraneo – attraverso la poesia, la letteratura, l’arte ma soprattutto la religione, il concetto di democrazia, la primazia delle leggi – può essere riaffermato concretamente oggi e divenire la migliore terapia per curare i fenomeni distorsivi della globalizzazione capitalista e della cronicizzazione dei conflitti che ci affliggono.
Ecco perché queste tre giornate che prendono il nome di “Mediterraneo di Civiltà e di Pace” portano come essenza aggregativa il concetto di pace e dialogo tra le culture e le religioni del Mediterraneo, e credo che nessuna “palestra”, più di quella del Mediterraneo, possa mantenere viva la speranza della buona volontà tra gli uomini del concetto di pace".
La conferenza, che avrà il suo momento di apertura nella Valle dei Templi, in un palco antistante il Tempio di Giunone, riunisce esperti, studiosi e uomini di cultura sia nazionali che internazionali, i quali si confrontano su tematiche relative alla pace, che costituiscono il fil rouge di ciascuna edizione della Multaqa.
In un momento storico tanto complesso e delicato, come quello che sta vivendo la nostra società, di grande crisi di valori, si avverte un crescente interesse nei confronti del Mediterraneo, a testimonianza della centralità che tale territorio riveste in termini economici, politici, ma anche e soprattutto culturali.
Il Mediterraneo è crocevia e punto di incontro tra oriente e occidente, tra culture e religioni, tra arte e solidarietà.
La conferenza metterà, tra l’altro, in luce, il ruolo della cultura e dell’arte quali possibili vettori di integrazione, affinché il Mediterraneo continui a rappresentare, tramite il confronto e il dialogo, un bacino di ricchezza e di crescita per la civiltà contemporanea. Un’urgenza sempre più pressante, quella di lavorare in direzione della pace, e a favore della quale la Multaqa 2018 cercherà di indicare dei possibili cammini.
Negli anni passati, alcune tra le tematiche affrontate sono state: Valencia, città della Seta (2016); La via occidentale della Seta (2015); La donna, il Mediterraneo e la pace (2012); Scienza, sport, gioventù e pace (2011); Il mare e i cammini della pace (2010); La dieta mediterranea patrimonio Unesco per l’Umanità (2009); I diritti umani alla luce delle tre culture (2008).
In occasione dell’inaugurazione, dopo i saluti istituzionali, ci saranno due spettacoli legati alla tradizione folkloristica e alla falconeria, per dare il via a questo momento di confronto e dialogo.
I lavori, nelle giornate del 26 e 27 maggio, proseguiranno presso la Sala Meeting dell’hotel Baia di Ulisse.
Il Comitato Scientifico del convegno è composto da: Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente, Salvatore Berlingò, Lucio d’Alessandro, Massimiliano Ferrara, Claudio Quintano, Prof. Salvato Trigo, Guglielmo de’ Giovanni-Centelles, Direttore.
Apriranno questa edizione del convegno, oltre a Emanuele: Marie-Louise Coleiro Preca, Presidente di Malta, Sebastiano Tusa, Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana – Regione Siciliana, Giuseppe Parello, Direttore Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, Bernardo Campo, Presidente del Consiglio del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, José Manuel Gironés, Coordinatore Generale Centro Mediterraneo dell’UNESCO di València, Francesco Rutelli, Presidente “Incontro di Civiltà”, già Ministro della Cultura, Ana Luiza M. Thompson-Flores, Direttore Ufficio Regionale dell’UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, Venezia, Rafael Monzó Giménez, Presidente Centro Mediterraneo dell’Unesco di València, Guglielmo de’ Giovanni-Centelles, Professore straordinario di Storia del Mediterraneo all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
E ancora, molti e interessanti gli argomenti che saranno oggetto delle relazioni: dall’”Unità geografica del Mediterraneo”, oggetto dell’intervento del Emanuele Paratore, a “Il Grande mare nella cultura ebraica” della Prof.ssa Elena Loewenthal, e ancora la relazione del Ortensio Zecchino su “Il regno di Sicilia crocevia di scambi mediterranei” e del Prof. Franco Vaccari, che racconterà come “Imparare a smontare le guerre”. A seguire, la relazione del Prof. Claudio Quintano su “I numeri dei popoli intorno al Mare” e la testimonianza del giornalista e scrittore Carlo Vulpio che parlerà del suo ultimo libro “Mediterraneo Verticale".
La seconda giornata verrà chiusa dagli interventi del Prof. Onorato Bucci, del Prof. Dionigi Albera, del Prof. Alessandro Vanoli e del Prof. Luigi Mascilli Migliorini che tratteranno, rispettivamente, dell’”Homo Mediterraneus”, de “L’unità del Mediterraneo nella prospettiva antropologica”, de “Il Mediterraneo nell’Islam” e del Mare Nostrum “Tra Nazioni, Imperi e nuovi Stati”.
Nell’ultima giornata di lavori, l’intervento di Maurice Aymard , Direttore degli studi presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) dal 1976, amministratore della Maison des Sciences de l’Homme (Parigi) dal 1992, storico dell’economia e della società dell’età moderna, con particolare riferimento ai paesi mediterranei, che relazionerà su “L’Uomo, l’Ambiente, il Mare”.
A seguire – introdotti dal Prof. Gennaro Giuseppe Curcio e dal Dr. Haji Khaled Gianluigi Biagioni Gazzoli – i contributi dei tre rappresentanti delle religioni monoteiste, il Cardinale Giovanni Battista Re, Ariel Finzi, l’Imam Elton Karaj, riuniti per la tavola rotonda intitolata “Il Mediterraneo di Pace”.
Il Convegno terminerà con la proiezione video di Federico Mayor, Presidente Fundación Cultura de Paz, già Direttore Generale Unesco, e con le conclusioni del Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente del Comitato Scientifico e della Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale.