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Domenica, 28 Aprile 2024
La storia del riscatto / Canicattì

Denunciò gli usurai e il sistema che lo aveva ridotto in ginocchio: imprenditore riapre il panificio e torna all'economia legale

E' la prima vittima, in provincia, a rinascere: ha ricevuto i soldi del fondo di solidarietà per gli oppressi da racket e usura e gli è stato concesso un mutuo a tasso zero. Ad aiutarlo la Prefettura e "Sos Impresa"

E' stata la prima vittima a denunciare i suoi estorsori. Ed è stata anche la prima, in provincia di Agrigento, a rinascere. Ha ricevuto i soldi del fondo di solidarietà per gli oppressi da racket e usura e gli è stato concesso un mutuo a tasso zero, grazie ai quali è riuscito ad aprire un nuovo panificio. Un'attività artigianale e commerciale che verrà inaugurata mercoledì, 5 aprile, a conclusione della giornata di sensibilizzazione "Denunciare conviene! La denuncia volano dell'economia territoriale", organizzata dall'associazione antiracket e antiusura "Sos Impresa - Rete per la legalità Aps" in collaborazione con l'amministrazione comunale. 

Ha 48 anni il canicattinese che, dal 2016, fu vittima, ma non fu il solo, di un sistema di usurai che a Canicattì colpì anche altri esercizi commerciali. Lui così come altri sei esercenti di Canicattì sono stati accompagnati, dall'associazione antiracket e usura "Sos Impresa", alla denuncia. E il sistema - fatto di minacce, violenza e intimidazioni - è stato scardinato nel 2020. Dopo la denuncia, l'imprenditore 48enne è stato seguito in tutte le fasi del percorso che lo hanno portato a chiudere i due panifici che aveva ed aprire, grazie ai fondi di solidarietà, il forno che verrà inaugurato la prossima settimana. Un'attività che è - e resterà sempre - segno concreto di rinascita e riscatto. Perché all'economia legale si può tornare.

"Questa storia ha conclamato la presenza dello Stato. Il prefetto Maria Rita Cocciufa su questa tematica ha attenzionato tutto il suo mandato in provincia di Agrigento, concretizzando gli strumenti adatti per fare in modo che l'accesso al fondo di solidarietà fosse più celere ed efficace - ha spiegato il vice presidente regionale Rete per la legalità Sicilia Eugenio Di Francesco - .  Grazie alla Prefettura di Agrigento e al comitato di vigilanza del ministero dell'Interno, la vittima ha ricevuto i soldi del fondo di solidarietà e un mutuo a tasso zero ed ha realizzato il nuovo forno". 

Ma non c'è soltanto il 48enne a Canicattì. Perché le vittime di usura portate alla luce, fino ad oggi, sono complessivamente 7 e tutte sono seguite direttamente dal comitato di vigilanza del ministero. 

"L'associazione antiracket è stata presente non solo accompagnando alla denuncia, ma anche seguendo la vittima in tutte le fasi che hanno portato alla creazione del nuovo panificio. E' l'unica realtà in provincia di Agrigento, forse anche in altre province, dove la vittima con i soldi del fondo è riuscita a creare una nuova attività ed tornata all'economia legale - ha aggiunto Di Francesco - .  Non a caso infatti è stato scelto il titolo 'Denunciare conviene - La denuncia volano dell'economia territoriale'". 

La giornata di sensibilizzazione del prossimo 5 aprile si aprirà con un omaggio, al cimitero, alla memoria dei giudici Rosario Livatino e Antonio Saetta. Alle 10,30, al teatro sociale, si terrà un convegno, che servirà di richiamo alla denuncia, con la presenza del commissario nazionale di Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura: prefetto Maria Grazia Nicolò. Durante l'incontro è scontato che si parlerà anche del dramma, che ha numeri importanti a Canicattì, di vigneti e frutteti rasi al suolo. "La criminalità organizzata - ha ribadito, ancora una volta, il vice presidente regionale Rete per la legalità Sicilia Eugenio Di Francesco - continua ad operare con metodi di sopraffazione". 

Alle 13, un albero della legalità verrà piantato in via Giudice Saetta. Saranno presenti oltre al sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, l'arcivescovo Alessandro Damiano, il vice presidente regionale Rete per la legalità Sicilia Eugenio Di Francesco, il presidente vicario nazionale Sos Impresa Giuseppe Scandurra e il presidente nazionale Luigi Cuomo. Infine, l'inaugurazione, appunto, del panificio simbolo del riscatto e del ritorno all'economia legale. 

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