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Cronaca

"Esclusione ingiusta dal concorso per agenti di polizia", il Tar da ragione a due giovani

Si erano visti chiudere la porta in faccia a causa di un cambiamento in corsa dei requisiti previsti

Due agrigentini, aspiranti allievi agenti della Polizia di Stato potranno riprendere il percorso concorsuale. Lo ha deciso il Tar del Lazio, dando ragione ai difensori Vincenzo Caponnetto, Michele Melfa e Alfonso Neri. Si tratta dell'enesimo caso di soggetti partecipanti al concorso che si sono visti escludere dallo scorrimento della graduatoria poiché solo successivamente all’uscita del bando venivano cambiati i titoli necessari per accedere alla carriera di agente di Polizia di Stato. Nel caso in particolare si erano visti chiudere la porta in faccia diversi over 26, che, pur avendo superato le prove di selezione sono stati estromessi dalla graduatoria.

Gli avvocati Caponnetto, Melfa e Neri hanno specificato, nel ricorso, che “il successivo scorrimento di una graduatoria di idonei si configura infatti come un segmento di un'unica procedura di concorso, avviata con l'originaria pubblicazione del bando, con la conseguenza che i requisiti di partecipazione, attesa l'unicità e l'inscindibilità del procedimento selettivo, non possono che essere quelli fissati dal bando stesso”.

Tesi, quest’ultima, accolta dal TAR Lazio che ha così ammesso, con riserva, i due agrigentini che potranno così continuare il percorso concorsuale fino alla decisione di merito prevista per il prossimo 12 maggio 2020.


 

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