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Cronaca

"Tangenti all'Agenzia delle Entrate", direttore generale: "Ecco perchè licenziai il funzionario"

Stellacci ricostruisce alcuni passaggi dell'indagine: "Tascarella andava in giro a chiedere sponsorizzazioni"

“L’accertamento è stato annullato perché era una gran cavolata ma il funzionario Vincenzo Tascarella non poteva andare in giro a chiedere sponsorizzazioni, per questo l’ho licenziato”. Con la deposizione di Pasquale Stellacci, direttore regionale della Sicilia dell’Agenzia delle Entrate, entra nel vivo il processo, scaturito dall’inchiesta “Duty free”, a carico di dodici persone – funzionari dell’ufficio e imprenditori – accusati di avere messo in piedi un giro di tangenti, sotto forma di regalie anche di entità modeste o favori di altra natura, in cambio di annullamenti di sanzioni tributarie. Stellacci, rispondendo al pubblico ministero Emiliana Busto e al difensore di Tascarella, l’avvocato Salvatore Pennica, ha ricostruito alcuni segmenti dell’indagine.

Tascarella, sostiene la Procura, avrebbe favorito l’annullamento di una sanzione tributaria all'imprenditore Salvatore La Porta, titolare della Metalmeccanica, in cambio della sponsorizzazione di 6 mila euro alla polisportiva Invicta Amagione di cui era istruttore nel tempo libero, di una cassetta di gamberoni e di un personal computer che gli sarebbe stato dato dal consulente del lavoro Antonio Vetro. Secondo il direttore regionale l’annullamento dell’accertamento, sul piano tecnico, poteva anche essere condivisibile. Il dirigente, in ogni caso, muove altre contestazioni. “Tascarella – ha detto Stellacci – rispondendo all’avvocato Pennica – non poteva fare il presidente dell’associazione sportiva. Abbiamo sanzionato tanti altri funzionari che non hanno rispettato divieti simili. In ogni caso non ho deciso il suo licenziamento per questo. Il problema, molto più serio, è che andava in giro a chiedere sponsorizzazioni e questo non si poteva fare. Durante la sua audizione sono emersi tanti altri elementi contro di lui”.

L’audizione di Stellacci non è conclusa e continua il 15 ottobre. Dopo l’avvocato Pennica, sarà il turno degli altri difensori (fra gli altri gli avvocati Giuseppe Scozzari, Francesco Gibilaro, Olindo Di Francesco, Graziella Vella, Olindo Di Francesco e Giuseppe Sodano) porre le domande al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate il cui ufficio di Agrigento, tre anni fa, dopo la bufera giudiziaria, fu di fatto commissariato. 

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