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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il verdetto

"Tangenti all'Agenzia delle entrate in cambio di favori e certificati falsi per non lavorare": 12 imputati prosciolti fra assoluzione e prescrizione

Fra gli accusati c'erano funzionari dell'ufficio, un consulente del lavoro, un imprenditore e il presidente dell'Ordine dei medici

Tutti prosciolti fra assoluzione nel merito e prescrizione. I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, poco prima delle 14 hanno emesso il verdetto del processo scaturito dall'inchiesta "Duty free", che ipotizzava un giro di tangenti, sotto forma di regalie e favori di varia natura, in cambio di annullamenti di sanzioni tributarie, all'Agenzia delle Entrate di Agrigento. 

Dodici gli imputati. Si tratta di: Antonio Vetro, 53 anni, di Favara, consulente del lavoro; Vincenzo Tascarella, 68 anni, di Agrigento; Giuseppe Cumbo, 69 anni, di Agrigento; Giuseppe Castronovo, 62 anni, di Favara, Filippo Ciaravella, 69 anni, di Agrigento; Piera Callea, 56 anni, di Favara, Angelo Pagliarello, 64 anni, di Campobello; tutti funzionari dell’Agenzia; Salvatore La Porta, 47 anni, di Porto Empedocle, socio e amministratore della Metalmeccanica agrigentina; i medici Giovanni Crapanzano, 73 anni, di Favara, e Santo Pitruzzella, 71 anni, anche lui di Favara, quest'ultimo presidente dell'Ordine; estranei al giro di tangenti che coinvolse imprenditori e funzionari ma accusati di avere rilasciato falsi certificati ad alcuni ispettori dell'Agenzia e i ristoratori favaresi Giuseppe Costanza, 37 anni e il padre Salvatore, 71 anni, accusati di avere rilasciato una falsa attestazione per alcuni rimborsi che poi doveva essere utilizzata dai funzionari. 

Tascarella, Vetro, La Porta, Ciaravella e Castronovo hanno beneficiato della prescrizione dopo che uno dei reati contestati è stato riqualificato in "corruzione per l'esercizio della funzione". Tutti gli altri imputati - compresi Vetro, Ciaravella e Tascarella per un'altra singola imputazione - sono stati assolti nel merito da tutte le accuse.

Il pm Maria Barbara Grazia Cifalinò aveva chiesto 6 condanne fino a 2 anni e 10 mesi di reclusione, assoluzioni nel merito e prescrizione per alcune accuse di falso, corruzione e abuso di ufficio. Dopo la requisitoria ci sono state diverse udienze per le arringhe dei difensori. Nel collegio, fra gli altri, gli avvocati Salvatore Manganello, Giuseppe Scozzari, Angelo Sutera, Silvio Miceli, Antonio Provenzani, Antonino Gaziano, Santo Lucia e Francesco Gibilaro. 

L'inchiesta, che portò all'azzeramento dei vertici dell'ufficio quando scattò il blitz, ipotizzava una serie di favori di modesta entità - dalla cassetta di gamberoni, alla sponsorizzazione per la propria società sportiva alla piccola regalia - in cambio di informazioni riservate o annullamenti di sanzioni. Anche l'altro troncone processuale non ha portato a nessuna condanna.

(Articolo aggiornato il 23 novembrre alle 12,50/inserita assoluzione nel merito di uno degli imputati)

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