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Sabato, 27 Aprile 2024
Violenze

Calci, pugni, coltello puntato alla gola e spari contro genitori e cugina: condannato a 4 anni e mezzo

Il trentaseienne è stato riconosciuto colpevole di maltrattamenti, stalking, danneggiamento e violazione di domicilio: fra le vittime della violenza anche il fidanzato della donna di cui sarebbe stato geloso

Schiaffi, minacce di morte, spari e coltelli puntati alla gola: nel mirino di un trentaseienne sarebbero finiti i genitori, la cugina nonchè la madre e il fidanzato di quest'ultima.

Nel pomeriggio i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, gli hanno inflitto 4 anni e 6 mesi di reclusione: la condanna è superiore di 6 mesi rispetto alla richiesta del pubblico ministero Gloria Andreoli. 

Samuele Ginex, 36 anni, di Agrigento, a partire dall'ottobre del 2019 avrebbe maltrattato i genitori diventando aggressivo a causa del sistematico consumo di alcol. Oltre ai ripetuti insulti e alla minacce di morte, l'uomo avrebbe colpito al volto con uno schiaffo la madre e sparato dei colpi di pistola ad aria compressa all'indirizzo del padre mentre posteggiava l'auto. 

Fra gli episodi contestati le intimidazioni alla madre che sarebbe stata minacciata di morte, in particolare che le avrebbe tagliato la gola se non gli avesse comprato gli alcolici richiesti. E poi ancora avrebbe tentato di colpire il padre con una bottiglia di vetro e, al culmine dell'ennesima aggressione, avrebbe puntato il coltello alla gola della madre minacciando di ucciderla dopo averle stretto le mani attorno al collo.

Un'altra accusa al centro del processo è quella relativa allo stalking nei confronti della cugina nonchè vicina di casa verso la quale avrebbe manifestato gelosia in seguito alla decisione di instaurare una relazione sentimentale con un ragazzo. La ragazza, quindi, sarebbe stata spiata, minacciata e importunata a tal punto che smise pure di uscire da sola anche solo per collocare i mastelli davanti alla propria abitazione per timore di essere vista e importunata.

Così come aveva fatto al padre, Ginex avrebbe sparato alcuni colpi di pistola a pallini ai danni della Fiat Panda della cugina rendendola, in parte, inservibile. Fra le accuse pure quella di violazione di domicilio per essere entrato nell'abitazione della ragazza, che si trovava insieme al fidanzato, nonostante la loro opposizione e le minacce di morte all'indirizzo della stessa e della madre a cui avrebbe detto di "iniziare a preparare le casse".

I genitori hanno presentato una denuncia ma non si sono costituiti parte civile come, al contrario, hanno fatto la cugina, la madre e il fidanzato di quest'ultima, assistite dall'avvocato Daniela Posante. L'imputato, che è stato difeso dall'avvocato Alfonso Tuttolomondo, è stato condannato pure al risarcimento dei danni.

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