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Domenica, 28 Aprile 2024
Solidarizzano Pd e M5S

Sit-in di allevatori e agricoltori lungo la statale Agrigento-Palermo, in strada anche alcuni sindaci

Uno dei promotori della nuova giornata di protesta: "L'importazione dai paesi extraeuropei ci danneggia, la globalizzazione sta portando alla morte la nostra economia"

Nuova giornata di protesta, anche lungo la strada statale 189: la Agrigento-Palermo, all'altezza di Cammarta, per allevatori e agricoltori che, a bordo dei propri trattori, hanno organizzato un sit-in. L'ennesimo. Circa duecento i produttori presenti, provenienti in gran parte dall'entroterra Agrigentino, nella zona compresa tra i monti Sicani e la Valle del Platani, ma anche da alcuni comuni del Nisseno. Una cinquantina i mezzi agricoli incolonnati lungo la statale.

Tra le richieste dei produttori alle autorità anche quella della dichiarazione dello stato di calamità naturale, considerata la siccità che ha  ormai compromesso gran parte delle coltivazioni autunnali e invernali. "L'importazione dai paesi extraeuropei ci danneggia, la globalizzazione sta portando alla morte la nostra economia", dice Giuseppe Daddi, uno dei promotori del presidio, rappresentante di uno dei comitati spontanei che stanno protestando in questi giorni in tutta Italia. "Subiamo un aumento impressionante dei costi produttivi, a partire dal gasolio, eppure i nostri prodotti vengono svenduti", aggiunge Giovanni Castronovo, giovane imprenditore agricolo. "Di fatto - conclude - lavoriamo in perdita, i vincoli che ci impone l'Unione Europea stanno calpestando la nostra dignità". Gli agricoltori lamentano anche che il grano da loro prodotto viene pagato a trenta centesimi. "Eppure il pane costa almeno tre euro al chilo, e questo esempio può essere esteso anche ad altre produzioni, di questo passo molti di noi saranno costretti a dichiarare fallimento", dice un altro manifestante. Il presidio è stato raggiunto da numerosi amministratori comunali, provenienti da Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Lercara Friddi e Castronovo di Sicilia. Tutti loro hanno manifestato la propria solidarietà ai produttori agricoli, impegnandosi a sostenere le loro rivendicazioni con iniziative e documenti ufficiali che saranno approvati a breve dai rispettivi consigli comunali. 

Il Pd si schiera con allevatori e agricoltori

"Basiti per l’inadeguatezza delle risposte date dalle cosiddette classi dirigenti del Centrodestra, al governo sia in Sicilia che a livello nazionale. Un pressappochismo, una superficialità probabilmente conseguenti - scrive il segretario Simone Di Paola - all'incapacità di fornire proposte adeguate a un comparto che vive una crisi senza precedenti, dovuta prevalentemente ai mutamenti geo climatici, che stanno mettendo in ginocchio intere colture, a causa della perenne siccità e che però non trova, da parte dei governi nazionale e regionale alcuna risposta, né in termini di ristori economici, né in termini di misure di esonero contributivo, né in termini di tutela e valorizzazione della eccellenza e della straordinaria qualità dei prodotti siciliani sui mercati internazionali. La crisi agricola rappresenta un altro fronte del colossale fallimento di un'armata Brancaleone che va mandata a casa il prima possibile, tanto a Roma quanto a Palermo, nell'interesse dei siciliani e degli italiani" - ha concluso Di Paola - . 

L'analisi di Ida Carmina (M5S)

"Disonesto attribuire tutte le responsabilità alle politiche ambientali europee, contrapponendo le esigenze del mondo agricolo a quelle della sostenibilità ambientale. La transizione ecologica non è contro il mondo agricolo ma a sua tutela: basti pensare al clima alla siccità, alla desertificazione e alle alluvioni in Emilia Romagna del 2023, con danni per miliardi di euro - ha scritto Ida Carmina, deputato del movimento Cinque Stelle - . Ancora oggi abbiamo chiesto un impegno concreto al governo Meloni in sede di approvazione della proposta di legge di riconoscimento dell’agricoltore custode dell’Ambiente e del territorio. Continueranno a cercare il capro espiatorio nell’Ue, mentre provvedimenti come la 'Pac' sono stati voluti e votati dal Centrodestra e il commissario ruropeo dell’Agricoltura è polacco, di Centrodestra e appartiene allo stesso gruppo politico europeo di cui è, vedi caso, è presidente proprio Giorgia Meloni. Il costo del gasolio agricolo e delle materie prime lievitato, la sottovalutazione della produzione da parte della grande distribuzione, la concorrenza sleale dei prodotti a basso costo dai mercati esteri, il patto di libero scambio con i Paesi Mercosur che producono senza le limitazioni previste in Europa, l’immissione di grandi quantità di prodotti dai Paesi esteri per sostenerli (si pensi solo al grano ucraino), insufficienza e ritardi nei sussidi, un ginepraio di norme di difficile attuazione, questo e tanto altro hanno alimentato la protesta di chi combatte per la sopravvivenza delle proprie aziende in un mercato globale che agevola i paesi extra Ue da un lato, e impone direttive stringenti e impossibili per gli agricoltori italiani. Senza considerare l’insufficienza di sostegno contro la peronospera e i cambiamenti climatici con alluvioni e siccità devastanti, senza adeguati ristori. Per non parlare del piano di sviluppo rurale che vede sistematicamente la Regione siciliana non riuscire a spendere tutte le risorse messe a disposizione" - ha incalzato Carmina che è intervenuta in Parlamento e garantisce: "Noi continueremo a stare a fianco degli agricoltori. A partire dai giovani. Specie in Sicilia dove l’agricoltura rappresenta il 7% del Pil e costituisce un argine contro l’emigrazione dei nostri figli e la desertificazione demografica della nostra terra”.
 

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