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Domenica, 28 Aprile 2024
La pandemia

Gli otto sintomi del Long Covid che pochi conoscono

Un nuovo studio ha scoperto 62 sintomi che si sviluppano tra le 4 e le 12 settimane dopo l'infezione. Tra i più frequenti c'è la caduta dei capelli, la disfunzione erettile e il calo della libido

E' noto che circa il 10% dei pazienti Covid sviluppa sintomi tra le 4 e le 12 settimane dopo l'infezione o che persistono oltre questo arco temporale. Questa condizione, definita come Covid lungo o post Covid-19 condition, può colpire sia chi ha avuto una malattia sintomatica, sia chi ha avuto una malattia asintomatica. I sintomi prevalenti, secondo diverse revisioni sistematiche, sono affaticamento, mancanza di respiro, dolore muscolare, dolore articolare, mal di testa, tosse, dolore toracico, odore alterato, gusto alterato e diarrea. Tuttavia, è bene sottolineare che gli studi precedenti sono basati soprattutto su sintomi auto-riferiti o mancano di un gruppo di controllo, non consentendo quindi di dedurre chiaramente se i sintomi segnalati sono dovuti all'infezione da SARS-CoV-2, a comorbidità preesistenti o a effetti sociali legati alla pandemia. Inoltre, molti di questi studi sono stati condotti su pazienti ospedalizzati, mentre i dati sui non ospedalizzati sono scarsi. 

Alcune ricerche hanno suggerito che il rischio di sviluppare il Covid lungo è maggiore se si è donna, se si ha un’età avanzata, se si è stati ricoverati in ospedale durante il Covid acuto, si sono comparsi sintomi gravi come la dispnea all'esordio della malattia e il dolore toracico, o se si soffre di altre comorbidità come l'asma. Pertanto, al fine di ottenere una migliore comprensione dei fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo del Long Covid, sono necessari studi su larga scala che valutatino i sintomi a lungo termine specificamente attribuiti all'infezione da SARS-CoV-2. Ora una nuova ricerca condotta dall’Università di Birmingham, e finanziata dal National Institute for Health and Care Research e UK Research and Innovation, ha scoperto che i malati che soffrono di Covid lungo sperimentano una serie di sintomi molto più ampia di quanto si pensasse in precedenza, tra cui caduta dei capelli, disfunzione erettile e calo della libido. Lo studio è stato pubblicato su Nature Medicine.

Lo studio

I ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche elettroniche anonime di 2,4 milioni di persone, tratte da un database di cure primarie con sede nel Regno Unito (il Clinical Practice Research Datalink Aurum) per determinare i sintomi associati all'infezione confermata da SARS-CoV-2 oltre le 12 settimane negli adulti non ospedalizzati e i fattori di rischio associati allo sviluppo di sintomi persistenti. I dati acquisiti tra gennaio 2020 e aprile 2021, quindi nella prima fase della pandemia, comprendevano 486.149 persone con precedente infezione e 1,9 milioni di persone senza alcuna indicazione di infezione da coronavirus. I ricercatori hanno dunque confrontato un numero significativo di persone che hanno avuto infezioni da coronavirus con un gruppo di controllo di persone non infette per comprendere al meglio quali fossero i sintomi persistenti sperimentati dopo l’infezione.

Scoperti "nuovi" sintomi del Long Covid

Dai risultati è emerso un totale di 62 sintomi significativamente associati all'infezione da SARS-CoV-2 12 settimane dopo o più l'infezione iniziale. Analizzando poi solo i pazienti non ospedalizzati, il team di ricercatori è stato in grado di identificare tre categorie di sintomi segnalati da persone con problemi di salute persistenti dopo l'infezione: prima di tutto i disturbi respiratori, poi quelli riguardanti la salute mentale e i problemi cognitivi, e infine altri ancora. Tra i sintomi riscontrati più frequentemente ci sono anosmia (perdita dell'olfatto), mancanza di respiro, dolore toracico e febbre. Ma anche amnesia, aprassia (incapacità di eseguire movimenti o comandi familiari), incontinenza intestinale, disfunzione erettile, allucinazioni, gonfiore degli arti, perdita di capelli e calo della libido.

"Questa ricerca - ha detto il dottor Shamil Haroon, professore presso l'Università di Birmingham, e autore senior dello studio - convalida ciò che i pazienti hanno detto ai medici e ai responsabili politici durante la pandemia, che i sintomi di Long Covid sono estremamente ampi e non possono essere completamente spiegati da altri fattori come i fattori di rischio dello stile di vita o le condizioni di salute croniche”. 

I soggetti più a rischio di sviluppare il Long Covid

Oltre a identificare una serie più ampia di sintomi, il team di ricerca ha anche individuato gruppi demografici e stili di vita che aumentano il rischio di sviluppare Long Covid. Lo studio suggerisce in particolare che le femmine, i giovani, o coloro che appartenengono a un gruppo etnico nero, misto o di altro tipo, sono a maggior rischio di sviluppare il Long Covid. Ma anche le persone con una grave condizione socioeconomica, fumatori, persone in sovrappeso o obese, nonché soggetti con un'ampia gamma di comorbidità sono più a rischio di sviluppare sintomi persistenti.

"Le nostre analisi dei dati sui fattori di rischio - ha dichiarato Anuradhaa Subramanian, dell'University of Birmingham e autore principale dello studio - sono di particolare interesse perché ci aiutano a considerare cosa potrebbe potenzialmente causare o contribuire a Long Covid. Sappiamo già che alcuni tratti modificabili come il fumo e l'obesità mettono le persone a maggior rischio di varie malattie e condizioni , incluso Long Covid. Tuttavia, anche altri come il sesso biologico e l'etnia sembrano essere importanti”. "Le donne, ad esempio - ha continuato - hanno maggiori probabilità di soffrire di malattie autoimmuni. Vedere la maggiore probabilità che le donne abbiano Long Covid nel nostro studio aumenta il nostro interesse a indagare se l'autoimmunità o altre cause possono spiegare l'aumento del rischio nelle donne. Queste osservazioni aiuteranno a restringere ulteriormente il concentrarsi sui fattori per indagare che potrebbero causare questi sintomi persistenti dopo un'infezione e come possiamo aiutare i pazienti che li stanno vivendo”.

La scoperta traccia la strada allo sviluppo di nuove cure

La scoperta di questi "nuovi" sintomi individuati da questo studio aiutarà medici e sviluppatori di linee guida cliniche a migliorare la valutazione dei pazienti con Long Covid e come gestirli al meglio. "Questo studio - ha detto Jennifer Camaradou, paziente e coautrice di questo studio - è determinante nel creare e aggiungere ulteriore valore alla comprensione della complessità e della patologia del Covid lungo Evidenzia il grado e la diversità di espressione dei sintomi tra diversi cluster. I pazienti con condizioni di salute preesistenti accoglieranno anche con favore l'analisi aggiuntiva sul rischio fattori”.

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