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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Appalto per i rifiuti e rischio di tagli di posti di lavoro, M5s: "Il Comune faccia chiarezza"

Gli esponenti del partito di Grillo chiedono all'amministrazione che il nuovo bando non preveda licenziamenti e un calo dei servizi

Il movimento 5 Stelle torna sulla vicenda dei possibili tagli ai servizi e ai posti di lavoro nel comparto rifiuti del capoluogo e conferma il suo secco “no” alle tariffe Tari, approvate il 30 marzo scorso dal consiglio comunale di Agrigento. I pentastellati contestano l'annunciato “bando ponte” dell’amministrazione Firetto - che dovrebbe traghettare fino all’avvento della gestione della Srr - in quanto lo considera “portatore di possibili nuovi caos per eventuali licenziamenti di operatori ecologici”.

“Nelle cifre del piano economico del bando ponte – scrivono gli attivisti del movimento Cinque stelle - il cui progetto non è stato fornito ai consiglieri in sede di approvazione della Tari, si prevedono infatti solo 81 operatori per la gestione della raccolta differenziata e 24 operatori per lo spazzamento di tutti i quartieri agrigentini. I sindacati, immaginiamo, siano già pronti alla lotta e la Cgil, ha già ribadito che non compete più alle amministrazioni comunali provvedere agli affidamenti diretti mediante ordinanza o mediante gare temporanee per la gestione del servizio perché tale prerogativa compete ora alla Srr in via ordinaria e al commissario straordinario. Queste sono, infatti, le indicazioni delle ultime ordinanze presidenziali, mentre la Srr sta già trasmettendo all’Urega il bando per 9 Comuni, tra cui Agrigento”.

Gli attivisti dei 5 Stelle chiedono inoltre che l’amministrazione verifichi le norme vigenti e non faccia passi falsi, esponendo il Comune a costose battaglie legali. Comune che, nelle scorse settimane, per bocca dell'assessore all'Ecologia, Mimmo Fontana, aveva fatto sapere che “non ci saranno tagli di posti di lavoro”.

“Del bando ponte – aggiungono nel documento i Cinque Stelle - oltre alle ricadute occupazionali, abbiamo evidenziato altre criticità, tra cui la previsione di spesa di oltre 210 mila euro di sacchetti per la raccolta differenziata in un anno. Tale importo potrebbe essere risparmiato ai cittadini, riutilizzando i sacchetti biodegradali della spesa, come già succede nel quartiere di Fontanelle. Non tutti gli utenti, infatti, si sono riforniti di sacchetti negli uffici, ma molti stanno riutilizzando quelli biodegradabili dei supermercati che, in ogni caso, finirebbero prima o poi nella spazzatura. I sacchetti del marzo 2016 sono ancora in distribuzione e qualche utente ci segnala che ormai, oltrepassata la “data di scadenza”, si rompono facilmente. La distribuzione dei sacchetti costituisce, tra l’altro, un aggravio di lavoro per gli uffici”.

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