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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Ribera

"Padre e figlio trovati con la droga", condannato il quarantaseienne

Il giudice monocratico ha inflitto otto mesi di reclusione, il giovane aveva invece già patteggiato

Otto mesi di reclusione. E' la sentenza del giudice monocratico del tribunale di Sciacca Rosario Di Gioia per Michelangelo Catalano, riberese di 46 anni. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia. Padre e figlio, lo scorso 5 agosto, erano finiti agli arresti domiciliari per droga. Nell’udienza di convalida, il figlio si era assunto la responsabilità dello stupefacente, a fini personali, ed il giudice li ha rimessi in libertà con obbligo di firma. Poi la misura è stata revocata. A distanza di un anno, dopo il patteggiamento del figlio, Sandro Andreatto di 23 anni, è arrivata la condanna per il padre, Michelangelo Catalano.

Nello scorso agosto, i carabinieri, durante una perquisizione domiciliare, svolta con il supporto di unità cinofila del nucleo carabinieri cinofili di Palermo, hanno rinvenuto pochi grammi di hashish e all’interno del cortile, quattro piante di marijuana. Il giovane avrebbe detto al giudice, nell’udienza di convalida, che lo stupefacente era suo e per uso personale e il padre ha confermato questa tesi.

Al processo il difensore di Michelangelo Catalano, l’avvocato Francesco Di Giovanna, ha sostenuto la tesi che il padre non fosse a conoscenza della presenza dello stupefacente nella casa e che la responsabilità era del figlio, che aveva già patteggiato.

Il giudice Rosario Di Gioia lo ha, invece, condannato. La difesa ha annunciato appello.

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