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Domenica, 28 Aprile 2024
Tribunale / Ribera

"Sorpresi con cocaina ed eroina dopo essersi riforniti a Palermo": due giovani finiscono in carcere

La polizia stradale, dopo una segnalazione da parte della Capitaneria di porto che aveva notato dei movimenti sospetti, ha bloccato un'utilitaria presa a noleggio: dopo una prima consegna di droga spontanea, la perquisizione ha fatto emergere il resto

Sorpresi nei pressi dei caselli autostradali di Buonfornello, nel Palermitano, dopo avere fatto rifornimento di droga. La polizia stradale, avvisata dal personale della Capitaneria di porto che aveva notato alcuni movimenti sospetti, decide di intervenire e non si ferma nemmeno dopo che uno dei due consegna spontaneamente una piccola dose di cocaina. 

Alla fine, dalla perquisizione accurata eseguita nel cuore della notte, saltano fuori 20 grammi di cocaina e 11 di eroina. Il gip del tribunale di Termini Imerese, Valeria Gioeli, ha convalidato l'arresto e disposto la custodia in carcere per il riberese Marco Ferraro, 26 anni, e Ajmen Mahjoub, 29 anni, di Sciacca, originario della Tunisia. I due indagati, che hanno nominato come difensori gli avvocati Fabio Inglima Modica e Giovanni Forte, sono stati arrestati venerdì.

I due sono stati bloccati a bordo di una Fiat Panda presa a noleggio da Ferraro e sottoposti ad un controllo della polizia stradale, dopo che la Capitaneria aveva segnalato dei movimenti sospetti. Il tunisino ha subito consegnato un grammo di cocaina, la perquisizione ha consentito poi di trovare il resto della droga nascosta all'interno del passaruota posteriore.

Il controllo dei cellulari, inoltre, ha fatto emergere alcune chat di whatsapp che sembrano fare riferimento, con nomi in codice, a cessioni di droga. Mahjoub, nel corso dell'interrogatorio, ha negato di sapere la provenienza della droga contenuta all'interno dell'autovettura. Ferraro ha detto che entrambi erano andati a Palermo, per acquistare l'eroina per uso personale e che la cocaina era stata acquistata dall'altro indagato e l'avevano occultata assieme. Dichiarazioni che il giudice ha definito "contraddittorie e non verosimili" considerato, peraltro, che Ferraro era sottoposto all'obbligo di firma per un altro procedimento e Mahjoub aveva un precedente specifico.

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