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Malasanità / Ribera

"Morta a 37 anni in ospedale per un'embolia polmonare": 3 medici rinviati a giudizio

Secondo l'ipotesi della Procura i sanitari avrebbero omesso di praticare una terapia che avrebbe impedito la tragedia

Trentasettenne morì per embolia polmonare non diagnosticata: tre medici dell'istituto "Maugeri" di Ribera finiscono a processo. A decidere il rinvio a giudizio, accogliendo la richiesta della procura della Repubblica, è stato il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Sciacca. A darne notizia, con una nota, è la "Giesse risarcimento danni", a cui si sono affidati i familari di Laura Gulino, deceduta nell'estate del 2020.

"Secondo quanto contestato nel capo d’imputazione - scrivono dalla Giesse - i professionisti non avrebbero valutato in modo corretto gli esiti degli esami a cui la donna era stata sottoposta e non avrebbero disposto gli accertamenti diagnostici necessari per identificare l’embolia polmonare in atto che, dopo tre giorni, non le lasciò scampo".

La donna si era rivolta alle cure di diversi ospedali già nel giugno del 2020 perché avvertiva dei malesseri. Il 2 luglio viene trasferita all'istituto "Maugeri" e il 25 luglio manifesta il primo episodio di embolia polmonare ma gli accertamenti, sostengono dalla "Giesse", vengono effettuati solo tre giorni dopo, quando il quadro clinico precipita e la donna muore. 

"Nel periodo tra il 25 e il 28 luglio 2020 - scrive il consulente tecnico - i sanitari che ebbero in cura Laura Gulino non riconobbero un chiarissimo quadro di embolia polmonare massima in paziente ad alto rischio, non sottoponendo mai così la paziente alla corretta terapia trombolitica, di fatto conducendola a morte".

La vicenda approda adesso in un dibattimento dove i tre medici si difenderanno dall'accusa di omicidio colposo. 

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