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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Raffadali

"Preparava i formaggi con i topi morti nel laboratorio", titolare di caseificio ai domiciliari

Il giudice attenua la misura cautelare nei confronti di Antonino Vecchio, indagato pure per spaccio e caporalato

Arresti domiciliari col braccialetto elettronico per Antonino Vecchio, 59 anni, di Raffadali, titolare di quello che ormai è stato ribattezzato come il “caseificio degli orrori” per le condizioni igienico-sanitarie drammatiche in cui sarebbero stati preparati i prodotti, trovati fra i topi morti e il veleno.

Il gip Luisa Turco, al quale si è rivolto il difensore, l'avvocato Pennica, ha attenuato la misura cautelare ritenendo, con il decorso del tempo, che le esigenze cautelari fossero affievolite. I carabinieri, tre mesi e mezzo fa, indagavano per spaccio di cocaina e si sono trovati davanti un "caseificio dell'orrore": il titolare, secondo l'accusa, preparava i formaggi fra i topi morti e le esche velenose utilizzate per ucciderli.

Il suo collaboratore, un pastore rumeno, sarebbe stato schiavizzato per 13 ore al giorno per pochi euro e costretto a vivere in un tugurio con i fili dell’elettricità volanti e i topi dentro il frigo. Vecchio è indagato per sei ipotesi di reato: adulterazione di sostanze destinate all'alimentazione, frode nell'esercizio del commercio, sfruttamento del lavoro, macellazione illegale, cessione di cocaina e guida senza aver mai conseguito la patente.

I militari lo avevano messo sotto inchiesta perché avevano elementi in base ai quali ritenere che spacciasse cocaina: l'attività di intercettazione, in seguito, ha consentito di scoprire molte altre ipotesi di reato. 

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