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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il delitto di Piazza Progresso / Raffadali

"Uccise il figlio violento a pistolettate": tensioni fra familiari alla prima udienza del processo

Gaetano Rampello, poliziotto in servizio al reparto mobile della Questura di Catania, ha confessato l'omicidio del 24enne raccontando di avere avuto un raptus dopo l'ennesima aggressione dettata dai problemi psichici del ragazzo. Madre e zio inveiscono contro il fratello dell'imputato prima e dopo l'udienza

Grida, insulti e imprecazioni: l'avvio del proceeso a carico di Gaetano Rampello, 57 anni, poliziotto in servizio al reparto mobile della questura di Catania, arrestato lo scorso primo febbraio dopo aver confessato l’omicidio del figlio ventiquattrenne Vincenzo Gabriele, inizia con un'evidente tensione.

Da una parte il fratello dell'imputato e dall'altra lo zio e la madre del ragazzo che hanno inveito contro di lui venendo richiamati dal pm Elenia Manno prima che la Corte entrasse in aula. Tensione anche dopo, con insulti a distanza sempre all'indirizzo dell'uomo: la presenza di due carabinieri fa cessare la scaramuccia prima che possa degenerare. 

Il processo, davanti alla Corte di assise presieduta da Wilma Angela Mazzara, si è aperto con la costituzione di parte civile di mamma, nonna e zio del ragazzo (assistiti dagli avvocati Pietro Maragliano, Alberto Agiato e Tatiana Pletto) e l'ammissione dei mezzi di prova chiesti dal pm Elenia Manno, dalle stesse parti civili (alcuni testi non sono stati ammessi dai giudici) e dal difensore dell'imputato, l'avvocato Daniela Posante.

Il 20 luglio saranno sentite in aula proprio le parti civili: difesa e pm hanno annunciato che chiederanno di ascoltare in aula anche alcuni messaggi audio dove ci sarebbe la prova delle ripetute aggressioni e minacce da parte del ragazzo al padre a cui chiedeva continuamente soldi.

All’origine dell’omicidio ci sarebbero i problemi psichici del giovane che più volte, nel corso degli anni, avrebbe picchiato il padre estorcendogli del denaro. Quella mattina, in Piazza progresso, a Raffadali, si sarebbe consumata l’ennesima aggressione. Padre e figlio avevano preso appuntamento per la consegna di 30 euro: il giovane avrebbe aggredito e picchiato il padre rapinandolo di ulteriori 15 euro.

Il poliziotto, a quel punto, quando il figlio si è girato per andare via, gli ha scaricato 12 colpi della pistola di ordinanza davanti alla telecamera di una banca. Poi ha chiamato i carabinieri e si è consegnato spiegando di aver avuto un "corto circuito". Secondo la procura, invece, si sarebbe trattato di un omicidio premeditato. 

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