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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Raffadali

Topi morti vicino a caciotte e ricotta: scoperto un caseificio degli orrori, arrestato 59enne

I carabinieri hanno sequestrato più di 300 chili di alimenti in pessimo stato di conservazione, formaggi e carne principalmente. Elevate sanzioni amministrative per ben 65.000 euro. La Procura indagava per droga, trovato anche un lavoratore straniero tenuto in condizioni di assoggettamento e di sfruttamento lavorativo

Topi morti rinvenuti vicino a caciotte, ricotte e altri prodotti caseari realizzati senza alcuna autorizzazione. Roditori che scorrazzavano fra gli ovini macellati clandestinamente ed abbandonati vicino ai formaggi pronti per la vendita. E' un caseificio - inesistente sulla carta - degli orrori quello che, il giorno di Santa Lucia, hanno scoperto i carabinieri.

La Procura di Agrigento, diretta da Luigi Patronaggio, indagava sul 59enne, V. A., di Raffadali per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo aver fatto il blitz - il giorno di Santa Lucia - nell'ovile di contrada Butermini, i carabinieri hanno scoperto un caseificio totalmente abusivo con alimenti adulterati e pericolosi per la salute pubblica. All'interno del caseificio era pure presente un lavoratore straniero tenuto in condizioni di assoggettamento e di sfruttamento lavorativo. Il cinquantanovenne è stato arrestato e portato in carcere, ad Agrigento. Il pm Gloria Andreoli ha chiesto ed ottenuto a carico dell'indagato la misura della custodia cautelare in carcere per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari e per sfruttamento illecito del lavoro. Misura che è stata eseguita appunto dai carabinieri. 

"In un periodo storico di grande attenzione per l’ambiente e per l’alimentazione, si tende a pensare che i prodotti “a chilometro zero” siano sinonimo di garanzia: purtroppo non sempre è così" - è stato evidenziato dal comando provinciale dell'Arma dei carabinieri - . 

I carabinieri di Raffadali, insieme ai colleghi del centro Anticrimine Natura e del nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro, per Santa Lucia, hanno dato il via ad un blitz in un ovile adibito anche a caseificio.

IL VIDEO. Il sequestro del caseificio degli orrori, il pm dispone il ritiro dei prodotti caseari venduti dai negozi

Quando sono entrati nel piccolo fabbricato, in contrada Butermini, i militari si sono trovati davanti uno scenario agghiacciante: topi morti rinvenuti vicino a caciotte, ricotte e altri prodotti caseari realizzati senza alcuna autorizzazione; altri roditori che scorrazzavano fra gli ovini macellati clandestinamente ed abbandonati vicino ai formaggi pronti per la vendita. Un vero e proprio caseificio inesistente, anche sulla carta. Tutti i prodotti sono risultati essere assolutamente non tracciabili, confezionati senza alcun presidio sanitario e in spregio anche alle più elementari regole sulla sicurezza degli alimenti. Ad ogni stanza perquisita, veniva alla luce un’amara sorpresa: nel locale di conservazione di mangimi per gli animali, i carabinieri hanno infatti trovato - prosegue la ricostruzione del comando provinciale dell'Arma - anche dei farmaci per uso veterinario detenuti abusivamente. Immediatamente, i carabinieri hanno sequestrato più di 300 chili di alimenti in pessimo stato di conservazione, formaggi e carne principalmente. E hanno anche elevato sanzioni amministrative per ben 65.000 euro.

Il titolare del “caseificio”, un 59enne di Raffadali già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato per frode in commercio e contraffazione di sostanze alimentari. I carabinieri lo hanno accompagnato in carcere ad Agrigento dove verrà sentito dai giudici per l’udienza di convalida.

La Procura della Repubblica di Agrigento, nel frattempo informata dell’accaduto, nella persona del pm Gloria Andreoli, ha disposto l’immediato ritiro dei prodotti caseari venduti negli esercizi commerciali di Agrigento e provincia. Una scelta importantissima per salvaguardare, prima di ogni altra cosa, la salute dei consumatori. I carabinieri si sono messi così sulle tracce del corriere addetto al trasporto dei prodotti in alcuni negozi della provincia. Il risultato è stato l’ulteriore sequestro di 100 chili di formaggio che sono state così sottratti alla vendita al pubblico. Sull’intero ovile è scattato il sequestro.
 

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