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Sabato, 27 Aprile 2024
Il duplice omicidio / Racalmuto

"Ha massacrato i genitori con 47 colpi di mannaia": giudizio immediato per 34enne

Salvatore Sedita ha confessato dando una versione dei fatti all'apparenza delirante: tuttavia, secondo il perito psichiatrico, non ha una vera e propria infermità mentale. "Ha agito sotto la spinta disinibente e aggressiva della cocaina". La procura ottiene di saltare l'udienza preliminare

Giudizio immediato per Salvatore Sedita, il 34enne di Racalmuto che lo scorso 13 dicembre ha massacrato i genitori Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, uccidendoli nella loro abitazione con 47 colpi di mannaia. 

Lo ha disposto il gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Gloria Andreoli, saltando quindi l'udienza preliminare. Alla decisione si è arrivati dopo che lo psichiatra Lorenzo Messina, incaricato dal giudice di eseguire una perizia, è arrivato alla conclusione che Sedita è capace di intendere e volere "ma ha agito sotto la spinta disinibente e aggressiva della cocaina".

Gli accertamenti erano stati sollecitati dal procuratore reggente Salvatore Vella e dal pubblico ministero Gloria Andreoli per fare luce sulla capacità di intendere e volere e sull'effettiva portata dei problemi mentali dell'indagato che erano noti a tutti ma sui quali, anche secondo quanto sostenuto dallo stesso gip, non sarebbe stato fatto abbastanza.

"Ho colpito prima mia madre con la mannaia conservata in una borsa frigo in camera da letto. Gliel’ho conficcata nel collo ma è rimasta viva. Ho continuato anche quando ho capito che erano morti dando dei colpi secchi alle mani”. È un racconto dell'orrore quello fatto da Salvatore Sedita, il 34enne di Racalmuto, che, dopo essere stato sottoposto a delle terapie nel reparto di psichiatria, aveva reso una piena confessione davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano. Lo stesso gip, dopo l'interrogatorio, aveva disposto il suo ricovero nella sezione psichiatrica del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. 

Sedita, in un primo momento, aveva fatto una ricostruzione delirante dicendo di avere visto i demoni e che l'autore dell'omicidio era "un uomo con la maschera e i tatuaggi che ha bussato a casa". Una versione sconnessa che ha pure ribadito nel colloquio con lo psichiatra.

All’origine delle violenze e del successivo massacro, secondo quanto lui stesso ha detto al gip, ci sarebbero i contrasti con i genitori che, a suo dire, non l’avrebbero accettato e avrebbero persino minacciato di buttarlo fuori di casa. 

"Il fatto reato - scrive lo psichiatra nella perizia - non è diretta espressione di una infermità mentale ma è avvenuto sotto l'effetto della cocaina per cui Sedita va considerato capace di intendere e volere".

Esclusa un'incapacità di intendere e volere, almeno per il momento, la vicenda approda in aula per il dibattimento in cui Sedita è accusato pure di maltrattamenti ai danni dei genitori. La prima udienza, davanti alla Corte di assise presieduta da Giuseppe Miceli, è in programma il 14 settembre.

Il difensore dell'indagato, l'avvocato Ninni Giardina, non potrà scegliere il giudizio abbreviato perchè abolito, per reati punibili con l'ergastolo, dall'aprile del 2019. I legali dei familiari, Giuseppe Contato e Giuseppe Zucchetto, indicati come "parti offese", si costituiranno parte civile. 

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