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"Il palasport non diventi un centro di identificazione per migranti": commercianti si incatenano per strada

Il titolare del ristorante "Cotti al forno": "Chiuderemo l'attività e manderò i lavoratori a chiedere l'elemosina"

E' scoppiata la protesta questa mattina a Porto Empedocle dove, i dipendenti e il titolare del locale "Cotti al forno" si sono incatenati per manifestare la propria contrarietà verso la decisione della Prefettura di trasferire al Palasport di Porto Empedocle di via Platone i migranti che sono ammassati nell'area del porto per le pre-identificazioni. Questo sta rallentando la sistemazione temporanea di diversi gruppi di persone, fra cui donne e bambini. Persone che, durante la notte, sono rimasti, visto che le temperature si sono abbassate, all'addiaccio sotto i gazebi sistemati nella parte terminale del porto. 

Ad individuare il Palasport, dichiarato inagibile per uso sportivo, per dare sistemazione temporanea ai migranti che arrivano o vengono trasferiti a Porto Empedocle, ieri, era stato appunto l'Ufficio territoriale del Governo. Si tratta di una soluzione provvisoria perché l'ex struttura sportiva, concessa dal Comune alla Prefettura, entro una settimana verrà liberata. Entro una settimana infatti verranno montate le tre tensostrutture - concesse dai vigili del fuoco e soccorso pubblico e dalla Protezione civile regionale - e quindi l'area di ricovero, per l’attesa dei pullman che si occupano dei trasferimenti, verrà creata solo all'interno dell'area portuale.

"Non protestiamo per contestare l'apertura di questo centro - spiega tra le lacrime Alfonso Crapanzano, titolare dell'attività - mi sono incatenato per proteggere questi ragazzi che mi danno da vivere e vivono con me. E' una stuttura inagibile da 10 anni, che per magia questa notte è divenuta agibile. Manderò i miei dipendenti a chiedere l'elemosina in via Roma, perché ho già dato incarico al mio consulente di chiudere l'attività".

Sono 1.100 i migranti presenti nell'area di transito. Per il pomeriggio è previsto un trasferimento di 230 persone che verranno scortate dalla polizia verso strutture d'accoglienza dell'isola. Ma in serata giungeranno i 379 che, dopo essersi lasciati alle spalle l'hotspot di Lampedusa, sono stati imbarcati sul traghetto Galaxy e domani, all'alba, i 200 che verranno invece trasferiti, sempre dalla maggiore delle isole Pelagie, in serata. 

E' ancora emergenza, dunque, nell'area finale del porto Empedoclino. Per fronteggiarla, la Prefettura già ieri ha individuato la soluzione a brevissimo termine dell'utilizzo del Palasport. Per stamani era previsto l'intervento della ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti per conto del Comune di Porto Empedocle e la rimozione degli ingombranti, rifiuti tessili accumulati nel passato. Ad edificio ripulito potranno essere ospitati circa 600 persone, mentre 300 potranno restare nell'area del porto dove, nei prossimi giorni, verranno collocati tre tendoni.

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