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Domenica, 28 Aprile 2024
La mobilitazione

Campanacci, fischietti, tamburi e bandiere: 5 mila agricoltori invadono Palermo

Il corteo, a cui hanno partecipato tanti agrigentini, è stato aperto da un trattore che è il simbolo della protesta in tutta Europa. I manifestanti hanno anche chiesto un incontro con gli assessori Tamajo e Pagano

Questa mattina circa cinquemila agricoltori, allevatori e pescatori siciliani - compresi quelli di Agrigento e provincia - hanno attraversato il Cassaro, a Palermo,per rivendicare la valorizzazione del settore agrozootecnico. Il corteo, aperto da un trattore simbolo della protesta in tutta Europa, è partito intorno alle 11.30 da piazza Marina, per raggiungere piazza Indipendenza, davanti al Palazzo della Regione. 

Agricoltori, allevatori e pescatori in marcia su Palermo: si cerca il dialogo con la Regione

Solo bandiere della Sicilia e un unico striscione con scritto "rispetto per gli agricoltori. Producono il cibo che mangi. La terra è vita, difendila". Campanacci, fischietti e tamburi hanno animato la manifestazione, a cui hanno preso parte anche i sindaci di diversi Comuni, soprattutto delle Madonie, dell’ennese e del nisseno. Sono i comitati spontanei nati in oltre 40 giorni di presidi e cortei territoriali sull’onda delle proteste nate in diversi paesi europei. Tutto il comparto agricolo siciliano è in movimento e oggi ha marciato su Palermo, coinvolgendo non solo gli addetti ai lavori, ma la popolazione tutta. 

I manifestanti hanno anche chiesto un incontro con gli onorevoli Tamajo e Pagano, assessori con delega rispettivamente alle Attività produttive e al Territorio e all’Ambiente, e soprattutto all’assessore all’agricoltura Sammartino e al presidente della Regione, Schifani. L’obiettivo è quello di consegnare il documento unico regionale di rivendicazioni per aprire un dialogo con la Regione. Tra le principali richieste, l’adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti proporzionato all’aumento dei costi di produzione, la denuncia dello stato di crisi del comparto, l’aumento dei controlli e l’adeguamento dei parametri di qualità e del regime sanzionatorio sulle merci importate, interventi per contrastare la diffusione di malattie virali negli allevamenti. Ma, soprattutto, l’istituzione di un tavolo tecnico regionale permanente a cui devono prendere parte i lavoratori del settore. Il corteo procede spedito tra squilli di camapane e cori. Al loro arrivo, una delegazione dovrebbe essere ricevuta a Palazzo D’Orleans.

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