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Martedì, 30 Aprile 2024
Tribunale / Favara

Pizzo sulle buste paga: processo al palo dopo i rinvii a giudizio

Molti giudici sono incompatibili e non si riesce a trovare un collegio che possa celebrare il dibattimento. Sotto accusa i dipendenti della Suami: il titolare Salvatore Lupo è stato ucciso in un bar l’anno scorso

Entrambi i presidenti delle sezioni penali e molti giudici dei due uffici sono incompatibili: il processo a carico di tre imputati dell'inchiesta "Stipendi spezzati", che ipotizzava un collaudato sistema di “pizzo” sulla busta paga dei dipendenti di una cooperativa di Licata che gestiva delle comunità per disabili psichici, non può partire.

Il fascicolo è stato "rimbalzato" da una sezione all'altra ma sia il giudice Alfonso Malato che la collega Wilma Angela Mazzara non possono celebrare il dibattimento perchè si sono occupati del procedimento e di un altro connesso in fase cautelare. Nei giorni scorsi è stato fatto un nuovo tentativo ma non è stato possibile comporre il collegio. In mattinata è stata chiamata l'udienza è subito rinviata al 22 febbraio. 

I dipendenti della coop Suami, secondo quanto ipotizza l'accusa, avrebbero accettato il sistema del “cavallo di ritorno” per evitare il licenziamento. Prima gli sarebbe stata imposta la decurtazione dei soldi in contanti, poi sarebbero stati obbligati ad aprire un conto corrente e consegnare carta bancomat e codice pin ai propri datori di lavoro.

L’operazione “Stipendi spezzati” è stata eseguita nel 2017 dai carabinieri di Licata. Sotto accusa erano finiti Salvatore Lupo, 45 anni, di Favara, amministratore unico della cooperativa Suami che gestisce una comunità per disabili psichici (finita peraltro al centro di un’altra inchiesta per maltrattamenti che, di recente, ha portato ai rinvii a giudizio) ucciso il giorno di Ferragosto dell'anno scorso in un bar di Favara.

Sul banco degli imputati siedono Maria Barba, detta Giusy, 40 anni, ex moglie di Lupo, ritenuta la responsabile di fatto delle due sedi operative della struttura; Caterina Federico, 38 anni, di Licata, presunta responsabile di fatto dal 2008 al 2016 di una delle sedi operative della cooperativa e Veronica Sutera Sardo, 34 anni, di Agrigento, assistente sociale delle cooperative.

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