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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Cimitero di Piano Gatta, è ancora allarme per mancanza di loculi

Non passa il progetto proposto dalla Global service, ordinanza di requisizione delle cappelle private, risalente al marzo 2017, prorogata fino al giugno del 2019

Cimitero di Piano Gatta, ancora nessuna soluzione per la costruzione di nuovi loculi: l'emergenza iniziata oltre un anno fa sembra non voler terminare.

Era il marzo 2017 quando l'amministrazione comunale dovette requisire ai legittimi proprietari otto cappelle di famiglia non utilizzate per un totale di una quarantina di loculi disponibili per far fronte all'assenza di spazi utilizzabili per le sepolture. Tutto era bloccato dall'autunno dell'anno precedente, quando la società che decenni fa stipulò il project financing per la costruzione e la conduzione della struttura andò in liquidazione coatta e tentò di cedere proprio la gestione del cimitero ad una sua "costola". Operazione che il Comune contestò formalmente, bloccando tutto. Bisognerà aspettare fio a pochi mesi fa il pronunciamento del Tar per scoprire, però, che quel parere del Municipio era arrivato oltre i termini consentiti dalle norme.

Nel frattempo le salme avevano iniziato ad accumularsi nella camera ardente del cimitero e l'Ente fu costretto, appunto, ad avviare la requisizione, anche se questo non consentì di risolvere il problema, ma semmai di tamponare l'emergenza. Quell'ordinanza, ad un anno e mezzo dalla firma è stata adesso prorogata dal sindaco Lillo Firetto fino al giugno del 2019 perché, si legge, se ne frattempo si è chiarita la titolarità sulla gestione, gli uffici hanno invece dato parere negativo al progetto di realizzazione dei nuovi loculi (prefabbricati) proposto dal gestore, la Global Service.

Tutto spostato nel tempo nella speranza che una soluzione praticabile sia in vista, dato che gli spazi si vanno riducendo in modo sempre più evidente, anche in considerazione del fatto che quanto requisito dovrà essere restituito ai legittimi proprietari. Il Comune aveva anche tentato di trovare spazi alternativi,verificando la presenza di concessioni scadute (un loculo infatti è per "soli" 90 anni) e valutando, ma poi rinunciando all'ipotesi, di trasferire nel campo di inumazione i corpi dei migranti morti nel tragico naufragio dell'ottobre 2013 che sono oggi ospitati in alcune cappelle che Palazzo dei Giganti potrebbe non aver ancora saldato. Insomma, con i cimiteri comunali stracolmi, e quello privato bloccato, anche essere sepolti può diventare un lusso.

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