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Cronaca Lampedusa e Linosa

Peschereccio affondato a Lampedusa, scongiurato danno ambientale

Ultimate le operazioni di bonifica attraverso l'impiego di squadre di operatori tecnici subacquei e di specifiche attrezzature. Evitata la fuoriuscita di carburante

Nei giorni scorsi sono state ultimate le operazioni di bonifica del motopeschereccio Helios Primo (SB571), affondato mentre si trovava all’ormeggio nel porto di Lampedusa il 16 giugno scorso, per cause ancora da accertare. Le operazioni, eseguite attraverso l’impiego di squadre di operatori tecnici subacquei e di specifiche attrezzature, sono state realizzate dal Rimorchiatore “Alce Nero” della Società Castalia, incaricata dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.

Le procedure d’ufficio sono state attivate, ai sensi della “legge sulla difesa del mare”, su richiesta dell’Ufficio circondariale marittimo di Lampedusa in virtù della mancata esecuzione di messa in sicurezza da parte dei responsabili. Il comandante ed armatore del motopesca, difatti, nonostante i diversi tentativi, non erano riusciti nei termini stabiliti dall’Autorità marittima a rimuovere il gasolio.

Le operazioni di bonifica hanno consentito di scongiurare la fuoriuscita di carburante, che in caso di cedimento strutturale delle casse, avrebbe causato un’enorme danno ambientale in un’area sottoposta a particolare tutela (Area Marina Protetta e Zps), oltre ai risvolti negativi che ne sarebbero derivati sul piano economico in considerazione della stagione turistica in atto. Le operazioni di rimozione del motopesca affondato verranno eseguite nei prossimi giorni da parte dell’armatore dell’unità, mediante l’impiego di un pontone e di potenti gru.

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