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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

L'inchiesta sul crack del gruppo Pelonero verso il processo: indagini chiuse per 21 persone

L'operazione "Malebranche", nell'estate dell'anno scorso, fece finire agli arresti domiciliari tutti i titolari dei negozi, gestiti dalla famiglia Sferrazza, e la commercialista Graziella Falzone: le misure furono poi annullate dal riesame e dalla Cassazione

L'inchiesta scaturita dall'operazione "Malebranche", che ipotizza l'esistenza di un'associazione a delinquere che avrebbe orchestrato una serie di operazioni di bancarotta legate al gruppo Pelonero, approderà presto in aula per il processo. 

Il pubblico ministero Paola Vetro ha fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a 21 indagati accusati di avere realizzato un crack da 5 milioni di euro. L'inchiesta, il 30 luglio dell'anno scorso, ha fatto finire 10 persone agli arresti domiciliari. Oltre ai componenti della famiglia Sferrazza, che gestisce da anni la catena di negozi di articoli da regalo, casalinghi e giocattoli, era stata accusata di far parte dell'associazione a delinquere pure la commercialista Graziella Falzone.

Il sistema ipotizzato dagli inquirenti era quello classico: le aziende del gruppo, quando raggiungevano il massimo volume di affari, secondo l'accusa, venivano svuotate di beni e risorse che venivano fatte confluire su un'altra azienda del gruppo.

Il tribunale del riesame e la Cassazione hanno annullato tutte le misure cautelari, ritenendo non attuali le esigenze di custodia. Le imprese sono tuttora sotto sequestro. 

La Procura, intanto, ha chiuso le indagini. Sotto accusa: Gaetano Sferrazza, 78 anni; Diego Sferrazza, 51 anni; Gioachino Sferrazza, 54 anni; Gaetano Sferrazza, 30 anni; Fabiana Sferrazza, 26 anni; Gaetano Sferrazza, 28 anni; Clelia Sferrazza, 23 anni; Teresa Maria Cani, 54 anni; Lorena Argento, 33 anni; Giovanna Lalicata, 51 anni; Graziella Falzone, 53 anni; Vincenzo Lo Cicero, 36 anni; Mariella Mamo, 38 anni; Veronica Vassallo, 33 anni; Giulia Di Marco, 51 anni; Ignazio Giacchetto, 59 anni; Cristian Amato, 27 anni; Assuntina Lupo, 55 anni; Nicolò Zambuto, 67 anni; Calogera Licata, 66 anni; Salvatore Noto, 39 anni.

L'accusa di associazione a delinquere è contestata ai soli componenti della famiglia Sferrazza e alla commercialista Falzone, alla quale si contesta, di avere suggerito e indicato le modalità tecniche per realizzare le operazioni di bancarotta e autoriciclaggio. Agli altri indagati, che hanno ricoperto varie cariche di amministrazione delle società al centro del fallimento, si contestano singoli episodi di distrazione. 

Con l'avviso di chiusura delle indagini, i difensori (fra gli altri gli avvocati Daniela Posante, Antonella Arcieri, Giovanni Castronovo, Chiara Proietto, Giacinto Paci, Salvatore Falzone e Santo Lucia) hanno 20 giorni di tempo per provare ad evitare la richiesta di rinvio a giudizio presentando memorie, chiedendo di svolgere altri atti di indagine o con un interrogatorio dei propri assistiti. 

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