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Lunedì, 29 Aprile 2024
La sentenza

"No allo spostamento dell'Ipia Fermi": il Tar rigetta ricorso della Seap che chiedeva risarcimento di 20milioni di euro

L'azienda, che voleva ampliare la propria piattaforma, aveva agito contro il diniego di delocalizzazione del Libero Consorzio

La seconda sezione del Tar Palermo ha rigettato il ricorso proposto da Seap depurazione acque srl contro il Libero consorzio. Il caso è quello del trasferimento dell'Ipia Fermi dalla zona industriale di Agrigento-Aragona-Favara. L'azienda - secondo quanto reso noto dall'agenzia di stampa Migi press - aveva presentato ricorso contro il diniego, da parte del Libero Consorzio, di delocalizzare l'Istituto Professionale Enrico Fermi, per consentire l'ampliamento della proprio piattaforma 

Per ampliare la propria piattaforma, la Seap aveva chiesto la delocalizzazione dell'istituto scolastico. Richiesta che non era stata accolta dal Libero consorzio comunale di Agrigento. E la Seap aveva impugnato il diniego alla delocalizzazione della scuola, facendo presente l’impossibilità di ampliamento della propria piattaforma di trattamento rifiuti liquidi pericolosi proprio per la presenza dell’istituto scolastico. 

La Seap ha agito contro il Libero Consorzio per il ristoro dei presunti danni patiti legati al mancato ammortamento degli investimenti effettuati per l'ampliamento e per la perdita della chance di poter ampliare la propria capacità operativa. La richiesta risarcitoria formulata nei confronti del Libero consorzio ammontava a oltre 20 milioni di euro. Accogliendo le difese svolte dall’avvocato Giovanni Francesco Fidone, il Tar Palermo ha dichiarato il ricorso inammissibile e infondata la domanda risarcitoria, condannando fra l’altro la società ricorrente alla rifusione delle spese processuali in favore del Libero consorzio.

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