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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intervento / Porto Empedocle

No al rigassificatore, anche la biblioteca Lucchesiana scende in campo: inviata lettera a Mattarella

Nella missiva, firmata dal direttore Don Angelo Chillura, si parla di “sentimento di stupore e di protesta degli agrigentini, intellettuali e gente comune, sbigottiti dall’incomprensibile decisione di allocare a Porto Empedocle un simile impianto”

Anche la biblioteca Lucchesiana di Agrigento, istituzione culturale di assoluto rilievo e prestigio che sorge nel cuore del centro storico, si schiera contro il rigassificatore di Porto Empedocle.

Lo fa attraverso una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ecco il contenuto della missiva firmata dal direttore Don Angelo Chillura: “La biblioteca Lucchesiana, istituzione impegnata dal 1765 nell’opera di formazione culturale e riscatto civile che mi onoro di dirigere, si fa interprete e condivide il sentimento di stupore e di protesta degli agrigentini, intellettuali e gente comune, sbigottiti dall’incomprensibile decisione governativa di allocare a Porto Empedocle, a ridosso della Valle dei Templi, sito Unesco, sotto la  casa natale di Luigi Pirandello, un impianto rigassificatore on shore da 8 miliardi di metri cubi l’anno, il cui gasdotto attraverserebbe il parco archeologico-paesaggistico agrigentino.

Tale assoluta contrarietà, già formalmente accertata dal referendum del 2009 sul deplorato progetto gasiero, con il 98% dei ‘no’, è oggi ulteriormente confermata e avvalorata dalla necessità che l’ambìto riconoscimento di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 non sia smentito da atti di segno contrario che feriscano irrimediabilmente la città dei templi quale avamposto di civiltà e presidio di cultura del Paese, nel Mediterraneo e nel mondo.

Onorevole presidente Mattarella, sebbene i vari governi che dal 1867 si sono succeduti nel tempo non abbiano brillato nella tutela della Valle dei templi di Agrigento, tuttavia non hanno mai osato compromettere l’integrità di questo bene dell’umanità, ammirato e celebrato dai noti viaggiatori del Grand Tour, come Goethe, per la sua incontaminata bellezza.

Nei famigerati anni Sessanta il soprintendente Griffo, di cui oggi il museo archeologico di Agrigento porta il nome, impedì che nella Piana di San Gregorio, sotto il tempio della Concordia, da dove poi Papa Wojtyla tuonerà contro la mafia, fossero realizzati i capannoni della Fiat.

Dopo la frana del 1968 il decreto Gui-Mancini salvò definitivamente la Valle da ogni tentativo di aggressione portando l’estensione del parco archeologico-paesaggistico a ben 1400 ettari circa con vincolo di inedificabilità assoluta.

Oggi il governo nazionale e quello regionale si approntano ad aggredire e a compromettere irreparabilmente il parco della Valle dei templi decretando (9 dicembre 2023) la strategicità del devastante progetto gasiero che attenta alla storia e all’identità dell’intero Paese e particolarmente allo sviluppo, all’economia, al turismo della sua e nostra Sicilia.

Sarebbe inoltre immorale utilizzare risorse pubbliche, italiane ed europee per finanziare opere che danneggiano il patrimonio culturale universale. Caro presidente Mattarella, chiediamo vivamente e coralmente la sua moral suasion per scongiurare tanta ignominia e il ludibrio del mondo della cultura”.

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