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Lunedì, 29 Aprile 2024
Procura

"Maxi truffa da 115mila euro con assegni circolari falsi": a giudizio pentito, ex compagna e presunto killer

In sette vanno a processo: il pubblico ministero Chiara Bisso ha disposto la citazione di 7 indagati. Il collaborante Antonino Mangione, l'ex fidanzata Rosaria Fragapane Frenna (che lo accusa di avere mentito) e Roberto Lampasona fra i destinatari del provvedimento

Carne, benzina, gioielli, attrezzi agricoli e tanto altro ancora acquistati con assegni contraffatti dopo essersi presentati con falsi nomi, come rappresentanti di società inesistenti o con le credenziali reali dell'impresa individuale di uno di loro. 

Il trucco avrebbe fruttato ben 115mila euro. La procura di Agrigento, adesso, tira le somme di un'inchiesta, avviata cinque anni fa, in seguito a una serie di denunce, e manda a processo sette indagati accusati di truffa.

Si tratta di Antonino Mangione, 42 anni, che da tempo ha avviato un percorso di collaborante che lo ha portato ad accusare di omicidio, fra gli altri, Roberto Lampasona, 45 anni, altro imputato di questa vicenda; Rosaria Fragapane Frenna, 38 anni, di Agrigento; ex compagna di Mangione; Salvatore Cardella, 60 anni, di Raffadali; Salvatore Sicilia, 39 anni, di Favara e Michelangelo Fradella, 38 anni, di Agrigento.

Diciotto i presunti raggiri messi a segno fra il 2017 e il 2018 con un metodo simile: gli imputati, secondo la ricostruzione dei fatti, si presentavano da venditori privati o aziende dando delle false generalità oppure accreditandosi come responsabili di imprese inesistenti o semplicemente con le credenziali dell'impresa di Cardella.

Per far credere che erano solvibili consegnavano assegni circolari contraffatti e in cambio, negli anni, avrebbero ricevuto generi alimentari, attrezzi agricoli, gioielli, carburante e tanto altro ancora per un importo complessivo di 115mila euro.

Mangione, negli anni scorsi, ha iniziato un percorso di collaborazione con la giustizia che lo ha portato ad accusare Lampasona, oltre che se stesso, per l'omicidio del pensionato di Raffadali Pasquale Mangione. Il collaborante è stato condannato a 16 anni (30 anni al presunto killer Angelo D'Antona) mentre Lampasona è stato rinviato a giudizio.

L'ex compagna Rosaria Fragapane Frenna, imputata insieme a lui per le truffe che sarebbero state commesse insieme ad altre persone non identificate, invece, lo accusa di essere stato pagato per mentire sia per l'omicidio del pensionato che nell'inchiesta "Kerkent" sul clan Massimino. 

La prima udienza del processo, intanto, è stata fissata per il 13 dicembre davanti al giudice Iacopo Mazzullo. I difensori (gli avvocati Giuseppe Barba, Antonino Gaziano, Ninni Giardina e Gianfranco Gueli) potranno chiedere, in alternativa al dibattimento, il giudizio abbreviato o il patteggiamento. 

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