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Domenica, 28 Aprile 2024
Legalità

"L'eredità di Falcone e Borsellino", lanciato un messaggio agli studenti del Leonardo: "Scegliere, scegliere sempre di essere liberi"

All'inaugurazione della mostra fotografica itinerante dell'Ansa è seguito un incontro-dibattito con il prefetto Maria Rita Cocciufa, il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella e il dirigente della Dia: il vice questore Roberto Cilona

Scegliere. Scegliere di essere liberi, non voltandosi mai dall'altra parte. Scegliere di non farsi condizionare e di cascare nella complicità. E' questo il messaggio che è stato lanciato agli studenti del liceo Scientifico Leonardo che, stamani, hanno partecipato all'incontro-dibattito con il prefetto Maria Rita Cocciufa, il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella e il dirigente della Dia di Agrigento, il vice questore Roberto Cilona. Un "faccia a faccia" che è seguito, ed ha conquistato gli adolescenti, all'inaugurazione della mostra fotografica itinerante dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino". Al taglio del nastro erano, naturalmente, presenti anche la "padrona di casa": il dirigente scolastico del liceo Scientifico Leonardo, Patrizia Pilato, il responsabile di ANSA Sicilia: il giornalista Franco Nuccio e la corrispondente ANSA di Agrigento e provincia: la giornalista Concetta Rizzo che è anche redattore responsabile di AgrigentoNotizie. I saluti dell'amministrazione comunale sono stati portati, poiché il sindaco Franco Micciché era impegnato fuori sede, dall'assessore Roberta Lala. 

Legalità e scuola, il liceo Leonardo accoglie “L'eredità di Falcone e Borsellino”

L'attenzione degli studenti dello Scientifico Leonardo di Agrigento, dopo aver assistito alla proiezione del video sulla vita dei giudici Falcone e Borsellino, è stata richiamata su un aspetto particolare dell'adolescenza di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: sono cresciuti entrambi alla Kalsa, un quartiere popolare di Palermo. E alla Kalsa hanno frequentato e giocato con coetanei che sarebbero poi diventati capi zona di Cosa Nostra. Una Palermo, così come lo è Agrigento e qualunque altro Comune della provincia, dove i due mondi opposti si incontrano, si frequentano anche assiduamente, ma dove tanti non cedono alla complicità. Perché è una questione di scelte! La vita di ognuno di noi è un continuo scegliere! 

Il procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella ha raccontato d'aver conosciuto, da ragazzino, un coetano che è poi diventato - sbagliando scelta - un boss. Così come il vice questore Roberto Cilona, a capo della Dia, ha avuto contatti, al liceo Scientifico Leonardo, con ragazzini che sono diventati dei malavitosi. Il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, d'aver vissuto, da spettatore, la "guerra" di mafia: "Ho vissuto, personalmente, degli eventi drammatici. Quando studiavo per il concorso per entrare nell'amministrazione degli Interni, ho sentito sparare sotto casa mia. Era quella una mafia che non le mandava a dire. Ho vissuto momenti di grande rabbia, noi eravamo i siciliani che provenivano dalle zone di mafia". Testimonianze dirette e personali che hanno toccato l'animo degli studenti. 

"Non accettate compromessi. Non fatelo fin da ora e mi riferisco alle raccomandazioni che qualcuno, in vista della maturità, vi consiglierà di cercare e trovare. Magari il vostro compagno di classe, che vale molto meno di voi, prenderà 10 punti in più - ha lanciato un appello ai ragazzi il procuratore Vella - . Ma se voi iniziate adesso a scendere a compromessi, avrete un percorso segnato e sarete sempre sudditi. Dovete scegliere di essere liberi. Liberi davvero e tutto quello che riuscirete a fare avrà un costo: il vostro sudore, i vostri sacrifici".

L'eredità di Falcone e Borsellino in mostra al Liceo Leonardo

"Scegliere, scegliere di non piegare mai la testa e, possibilmente, di tentare di fare il bene della vostra terra - anche il vice questore Roberto Cilona si è appellato ai ragazzi - . La mafia adesso è diversa, non è più quella stragista. E' stata ridimensionata certo, ma c'è ancora: è quella dei colletti bianchi, degli affari. E' quella che sa sempre come corrompere".

Non è stato chiesto, ai ragazzi dello Scientifico Leonardo, di diventare magistrati, dirigenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Né prefetti o autorità di Governo. Il seme che è stato piantato - con il determinante supporto del dirigente scolastico Patrizia Pilato - è stato quello di essere liberi. Ed essere liberi significa scegliere. Magari anche sbagliando, ma scegliere anche come rimediare.   

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