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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Licata

L'inchiesta sulle torture ai disabili, uno dei tre indagati ai domiciliari

Il tribunale del riesame sostituisce la misura cautelare per il 23enne Gianluca Sortino, gli altri due restano in carcere

Arresti domiciliari col braccialetto elettronico per il ventitreenne Gianluca Sortino, finito in carcere nell'ambito dell'inchiesta sulle torture ai disabili che sarebbero state poi filmate e diffuse sui social. Lo ha disposto il tribunale del riesame alleggerendo la misura cautelare.

"Gli si contesta un solo episodio, ha un ruolo marginale nell'intera vicenda". L'avvocato Santo Lucia, con queste motivazioni, aveva chiesto al tribunale del riesame di Palermo di annullare l'arresto o concedere una misura cautelare minore e i giudici hanno accolto l'istanza.

I tre fermi, disposti dal procuratore Luigi Patronaggio e dal pm Gianluca Caputo e convalidati dal gip Alessandra Vella, sono scattati il 28 gennaio. Oltre a Gianluca Sortino sono finiti in carcere Angelo Marco Sortino, 36 anni e Antonio Casaccio, 26 anni. Il trentaseienne, difeso dall'avvocato Giuseppe Glicerio, resta in carcere: la decisione del tribunale del riesame è dei giorni scorsi.

L'udienza per discutere sul ricorso del difensore di Casaccio, anche in questo caso l'avvocato Lucia, è stata rinviata a giovedì ma la difesa potrebbe rinunciarci. I tre licatesi sono accusati di avere sequestrato, deriso, picchiato e torturato tre disabili. Fra le accuse anche quella di avere filmato con gli smartphone le sevizie che sono state poi diffuse sui social diventando virali. 

Il giudice non aveva convalidato il fermo ritenendo che non vi fosse il presupposto del pericolo di fuga ma ha disposto ugualmente la custodia in carcere giudicando solido il quadro indiziario. A partire dal reato di tortura, che in Italia è stato introdotto solo di recente. 

La Procura, nei giorni scorsi, ha chiesto l'incidente probatorio per sentire le presunte vittime e cristallizzare la prova. 

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