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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Licata

L'agguato ai tecnici che collocavano le microspie, il perito balistico: "Colpi sparati verso il basso"

Il consulente della difesa esclude che il killer possa avere colpito per uccidere e aggiunge: "Arma giocattolo modificata, avrebbe ucciso solo al volto e al cuore". Una poliziotta della scientifica: "Nel passamontagna e nel giubbotto trovati per terra ci sono tracce del dna dell'imputato"

"I colpi sono stati esplosi "dall'alto verso il basso, con un'inclinazione di 55 centimetri. L'arma usata, in ogni caso, era una pistola giocattolo modificata che, se indirizzata alle gambe, avrebbe provocato solo una leggera lesione. Avrebbe potuto essere letale solo se i colpi fossero stati diretti verso volto e cuore".

E' la conclusione alla quale è giunto l'esperto balistico Luigi Bombassei De Bona, consulente dell'avvocato Francesco Lumia, difensore del ventitreenne Paolo Greco, accusato di tentato omicidio ai danni di tre installatori di microspie a cui avrebbe sparato addosso dopo essersi accorto che stavano collocando le cimici in incognito davanti alla sua abitazione. La sparatoria è avvenuta l'8 marzo dell'anno scorso. 

Il consulente della difesa, sentito in aula in videocollegamento, in sostanza, arriva alla conclusione che i colpi sono stati esplosi per intimidire o per ferire e non per uccidere visto che avrebbe puntato verso il basso. Greco, in ogni caso, ha sempre negato di essere lui l'uomo che ha sparato.

Una poliziotta della scientifica, citata dal pm Sara Varazi, ha invece detto che "nel passamontagna e nel giubbotto, ritrovati nei pressi del luogo dell'agguato, ci sono tracce del dna". 

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