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Tribunale / Lampedusa e Linosa

"Entra in casa di un conoscente per rubare soldi e carta bancomat": condannato 27enne, assolto il fratello

Con la tessera sarebbero stati poi prelevati 300 euro: il furto sarebbe avvenuto durante la notte

Una condanna e un'assoluzione: questa la sentenza del giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Michele Dubini, a conclusione di un processo nel quale erano imputati due fratelli lampedusani con le accuse di furto e utilizzo indebito di strumenti di pagamento elettronico.

Dieci mesi e venti giorni di reclusione, in particolare, sono stati inflitti a Giuseppe Giovinazzo, 27 anni. Assolto il fratello Cristian Salvatore, di 4 anni più grande.

L'episodio al centro del processo risale alla notte fra il 5 e il 6 settembre del 2020. Un isolano denunciò di avere subito un furto notturno nella sua abitazione. Qualcuno era entrato in casa e gli aveva rubato un borsello contenente circa 120 euro e la tessera bancomat collegata col suo conto da cui erano stati prelevati 300 euro.

Le indagini e in particolare le immagini di videosorveglianza della banca, da cui era risultava essere stata usata la tessera bancomat, hanno consentito di individuare i due fratelli.

Al processo, tuttavia, nel quale i due imputati sono stati assistiti dagli avvocati Daniele Re e Agnesa Neculai, le tesi dell'accusa hanno retto solo in parte.

Il giudice ha ritenuto responsabile di entrambi i reati il solo Giuseppe Giovinazzo. Il fratello minore è stato assolto "per non avere commesso il fatto" dall'accusa di furto mentre è stato ritenuto "di particolare tenuità" l'episodio del prelievo indebito con la carta bancomat.

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