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Domenica, 28 Aprile 2024
Il comizio in piazza / Lampedusa e Linosa

Migranti, Mannino fa chiarezza: "No nuovo hotspot, né Cpr o tendopoli ed ecco a cosa serviranno i 45milioni"

Il sindaco delle Pelagie: "Qualora ci dovesse essere il sentore, il dubbio o se dovessimo accorgerci che il governo ci sta prendendo in giro, non esiteremo a scendere in piazza, a protestare. Non esisteremo a difendere il nostro territorio che esige rispetto"

"Lampedusa sta vivendo un periodo molto difficile, i dati del ministero ci dicono che al 20 settembre oltre 130 mila migranti e si stima che il 70% sia passato proprio da qua. Una decina di giorni fa, la nostra isola, in 36 ore, è stata messa a dura prova con 7mila persone arrivate. Un conto è gestire delle persone che arrivano in maniera cadenzata, come facciamo da 30 anni, un altro è gestire 7mila persone. C'è da sottolineare che fino ad allora il sistema dei soccorsi e dell'accoglienza, nonostante i numeri, aveva retto benissimo, però con oltre 7mila persone che ti chiedono aiuto tutto salta". Lo ha detto il sindaco delle isole Pelagie, Filippo Mannino, durante un comizio in piazza convocato per fare chiarezza su quanto Lampedusa ha vissuto e vive. "Ci siamo fatti trovare impreparati, da tempo chiedevamo di avere nelle acque antistanti all'isola delle navi per consentire trasferimenti veloci e continuativi, o bypassare proprio Lampedusa come fatto con l'operazione Mare Nostrum - ha aggiunto Mannino che, durante la protesta scoppiata sull'isola, era all'Onu - . A New York sono andato a chiedere che l'Onu abbia un ruolo centrale per la gestione di questo problema. Ho chiesto a tutti gli Stati membri di cooperare per fare sì che creino le condizioni affinché queste persone non scappino più dalle proprie terre. Ho chiesto che comunità di frontiera come la nostra non vengano lasciate sole, così come ho sottolineato che è impensabile creare un carcere a cielo aperto. Sono le stesse cose che abbiamo chiesto e chiediamo al Governo". In merito alla necessità di navi in rada per trasferimenti o per bypassare le Pelagie, Mannino è stato chiaro: "Non sono state chieste perché noi non vogliamo fare accoglienza, tutto ci si può rimproverare a Lampedusa tranne questo. Siamo anzi d'esempio per il mondo intero".

Tendopoli e Cpr per migranti restano gli incubi dei lampedusani, sindaco in piazza per fare chiarezza

Mannino: no nuovo hotspot, né Cpr o tendopoli

"A Lampedusa non ci potrà essere né un altro hotspot, né un centro per i rimpatri, né nessuna tendopoli. E' stato chiesto al governo il giorno in cui c'è stata la protesta e il vice sindaco è sceso in piazza, con la fascia tricolore, ed ha protestato insieme al popolo perché c'era il pericolo che qui si volesse fare una tendopoli. E lo abbiamo chiesto direttamente al premier quando è stata a Lampedusa e la garanzia che abbiamo avuto direttamente del presidente del Consiglio è che a Lampedusa non nascerà nessun altro centro, né ci saranno tendopoli" - ha continuato, rassicurando di fatto gli isolani ed evitando strumentalizzazioni, Mannino - . "Se la visita del premier e del presidente della Commissione europea, come è stato detto da molti, è stata una passerella è colpa mia, perché in più occasioni ho invitato Meloni a venire a Lampedusa. E l'ho fatto - ha spiegato - perché penso che sia un gesto di gratitudine nei confronti di un popolo che da 30 anni fa accoglienza e contestualmente subisce danni. E poi perché volevo che constatasse, con i propri occhi, quello che il fenomeno immigrazione comporta per la nostra isola". Mannino ha spiegato e ribadito che il Cpr della Sicilia da domani sarà operativo a Pozzallo: "Questo pericolo è scampato. Ma qualora ci dovesse essere il sentore, il dubbio o se dovessimo accorgerci che il governo ci sta prendendo in giro - ha sottolineato - non esiteremo a scendere in piazza, a protestare. Non esisteremo a difendere il nostro territorio e lo rifaremo ogni volta che sarà necessario, perché questa isola esige di essere rispettata".

"Ecco a cosa serviranno i 45milioni di euro"

"Sui 45milioni di euro, ho lavorato da luglio con i ministri Fitto e Urso per arrivare ad avere questi fondi che sicuramente non ci ripagano di tutti i danni che abbiamo subito, però ci serviranno per realizzare delle opere sul territorio" - ha spiegato Mannino che ha voluto sgomberare il campo da illazioni, insinuazioni o allarmismi vari - . A Lampedusa, da giorni, si continua a ripetere che con i 45milioni "l'isola è stata venduta al governo". "Con 25 milioni di euro verranno rifatte le reti idriche e fognarie e le strade, c'è un altro intervento per le strade extraurbane, poi la realizzazione di un deposito di carburante sia per evitare di restare a secco, sia per cercare di calmierare, con la concorrenza, i prezzi alla pompa - ha sottolineato il sindaco - . Un intervento questo che mi chiedono da tanto i pescatori che devono decidere se uscire a pescare o, a causa del costo del carburante, resta all'ancora. Previsto anche un parcheggio nel centro abitato e opere di efficientamento energetico della scuola materna. Rifacimento delle strade, completamento del depuratore e realizzazione del centro raccolta rifiuti invece per Linosa. Ho chiesto e ottenuto dal governo un iter più veloce per il rilascio dei pareri ambientali. Il governo dichiarerà queste opere di interesse strategico per fare in modo che i pareri arrivino, in sede di conferenza dei servizi, in 90 giorni. Progettazione e gare verranno fatte da un'agenzia statale, da Ivitalia. Sono stato io a chiederlo perché sono consapevole che come Comune non abbiamo né le risorse umane, né quelle professionali per farlo. Ricordo a tutti che quasi la metà dei 26 milioni di euro dati da Berlusconi sono tornati indietro perché rimasti inutilizzati. E questo è quello che voglio evitare".

"Soldi concessi perché abbiamo il problema dell'immigrazione"

"Alle congetture fatte visto che nel decreto Sud è stato specificato che i 45milioni di euro sono stati concessi per opere connesse o indotte alla questione immigrazione, rispondo chiaramente: questi soldi ce li hanno dati non perché siamo più belli o più bravi di Favignana o di Pantelleria. Ce li hanno dati perché abbiamo un problema che è quello dell'immigrazione. Ci sono paesini in Sicilia dove le strade sono peggio di quelle nostre e dove non c'è nessun servizio sanitario e a questi paesi non arrivano contributi" - a aggiunto, cercando di stoppare le strumentalizzazioni politiche, il sindaco delle Pelagie - . "I fondi ci arrivano a titolo di compensazione per quello che abbiamo subito - ha sottolineato - . A dicembre 2022, il governo ha stanziato un contributo di quasi 3milioni e 300mila euro che sono serviti per fronteggiare il disastro creato dall'amministrazione precedente che ci aveva portato sull'orlo del fallimento. Soldi che sono serviti a coprire il buco, evitando di dichiarare il dissesto finanziario. Se gli interessi sono altri e ci sono soggetti che brancolano dietro le quinte, facendo insinuazioni, creando allarmismo, il tempo per questi soggetti è finito. L'interesse - ha concluso - deve essere quello dello sviluppo delle nostre isole. Non c'è stato nessun accordo né sotto, né sopra il banco, con il governo".

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