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Incidenti stradali

"Guidava drogato e nello schianto con l'auto morì l'amico": giudizio abbreviato per 50enne

La vittima, il trentaduenne Giuseppe Terrosi, era seduto nel sedile posteriore della Peugeot 207 di Maurizio Modica che rischia, adesso, una condanna per omicidio stradale

Giudizio abbreviato per Maurizio Modica, l'automobilista di 50 anni accusato di omicidio stradale in seguito alla morte del trentaduenne Giuseppe Terrosi, seduto nel sedile posteriore della Peugeot 207, che si è schiantata contro un muro nella notte fra il 21 e il 22 febbraio dell'anno scorso. 

E' la strategia processuale del difensore, l'avvocato Teresa Alba Raguccia, in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura. Il giudice per l'udienza preliminare Stefano Zammuto, dopo la scelta del rito formalizzata dal legale, ha rinviato il procedimento al 23 novembre per la requisitoria del pm e l'intervento conclusivo del legale dell'imputato al quale si contestano i reati di omicidio stradale e lesioni personali gravi.

L'imputato, secondo quanto ha accertato una doppia consulenza disposta dalla Procura, guidava con un tasso alcolico di cinque volte superiore alla norma, aveva assunto sostanze stupefacenti e ha superato di 20 chilometri orari il limite, fissato in 30, con cui ha percorso la curva in via Teatro Tenda, traversa del viale Cavaleri Magazzeni.

La circostanza gli avrebbe fatto perdere il controllo della Peugeot 207 che ha urtato contro il muro. Nell'impatto Terrosi, seduto nel sedile posteriore dell'auto, ha battuto la testa morendo sul colpo. Restarono feriti lo stesso Modica e gli altri due amici, fra cui una ragazza ventenne, che si trovavano nell'auto. 

I familiari di Terrosi, assistiti dall'avvocato Daniela Posante, si sono costituiti parte civile e hanno già ottenuto il risarcimento. 

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